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Napolitano. Il monito del Colle: subito nuovo governo o elezioni

Napolitano: "Servono decisioni rapide", mentre Scajola è pronto a portare via dal Pdl trenta deputati contrari al ritorno alle urne.

E' tutti contro tutti, ma soprattutto, tutti contro il tempo. Dall'alto del Quirinale, il presidente della Repubblica interviene in queste ore inquiete per rassicurare: "Nessun dubbio sulle dimissioni di Berlusconi. Presto nuovo governo o elezioni". Un monito, quasi un auspicio per un futuro che pare incertissimo, tra mercati che stanno facendo a pezzi l'Italia e un drammatico vuoto al capitolo "soluzioni".

"Abbiamo bisogno di decisioni rapide e via via nei prossimi anni, che diano il senso di una rinnovata responsabilità e coesione nazionale", ha detto ancora Napolitano, alludendo al fatto che, comunque vada, c'è da cambiare tutto sin dalle fondamenta, sul serio, senza deroghe, "se" o "ma". Una vera e propria impresa per una classe politica che gode ormai del discredito di tutto il Paese e oltre.

Intanto, il centrodestra continua a perdere pezzi. L'ex ministro Claudio Scajola, a sorpresa, si è espresso contro un ritorno alle urne: "Occorre guardare agli interessi nazionali. Serve subito stabilità". Il gruppi di chi la pensa così, all'interno del Pdl, sarebbe composto da 30 (ma c'è chi parla di 50) deputati. Un numero che collocherebbe il fu partito di Governo nell'inferno di una minoranza schiacciante. Alla faccia dei ribaltoni: il gruppo principale sarebbe quello del Pd.

Uno scenario che fa drizzare i pochi capelli che sono rimasti attaccati alla testa di Berlusconi, sempre più solo nel suo crepuscolo. Fini e Schifani evocano la legge di stabilità entro questa settimana, per torgliersi subito il peso e cominciare a guardare avanti. Sarà così facile? Oppure il Cavaliere ha pronto un altro colpo di scena dei suoi?

Il problema, più che altro, è la fine di un'epoca. Non del solo Berlusconi, ma di un intero sistema che non è più abituato a fare politica. Non è un caso, d'altra parte, che nel giorno del voto sul rendiconto, chi ha spadroneggiato nel transaltlantico di Montecitorio è stato un vecchio lupo democristiano: Cirino Pomicino. Un 'grande vecchio' che ha mandato al tappeto Denis Verdini e tutte le sue strategie di sopravvivenza.

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