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Lega Nord: la gara a chi è più razzista

La Lega, si sa, è affollata di personaggi repellenti.

Il più noto è Mario Borghezio, quello delle cannonate contro i barconi con destinazione Lampedusa, fino a poco tempo fa in testa alla classifica del leghismo verace quanto a persecuzione degli immigrati. Secondo assoluto Matteo Salvini, quello dei vagoni della MM milanese solo per stranieri e dei napoletani che puzzano.

Recentemente però il primato di Borghezio era stato scalzato dall'ex senatore Erminio Boso il quale aveva detto che quando nel Canale di Sicilia un barcone di immigrati affonda, lui è contento. Anzi ci gode. Ma subito dopo è arrivato Roberto Calderoli a superare sia Boso che Borghezio e a conquistare la posizione di comando in classifica.

In base a quali meriti? Per aver detto, durante un pubblico comizio a Bergamo, che la ministra dell'integrazione Cecile Kyenge assomiglia a un orango. Ennesimo insulto che proviene dalla cloaca leghista, pronunciato però da uno che è vicepresidente del Senato, contro un bersaglio perfetto per il machismo razzista di stampo padano: donna e per giunta nera.

Sdegno bipartisan da parte del centro sinistra, del centro destra, del centro centro, delle presidenze della Camera e del Senato, della presidenza della Repubblica, dei media politically correct. Unica eccezione Grillo, evidentemente preso da questioni più importanti.


Il leghista Salvini ha provato a depotenziare la questione dicendo che quella del suo compare è stata solo una “battuta”, mentre il diretto interessato ha provato a spiegare la “battuta”.
“Le mie parole erano inserite in un discorso ben più articolato e politico di critica al ministro”. Come esempio del suo “ben più articolato e politico discorso”, ecco le successive dichiarazioni del personaggio: “Fin dalla sua nomina la Lega ha espresso perplessità e critica nei confronti del ministro Kyenge. Intanto perché ci è subito sembrata una scelta provocatoria nei confronti della Lega [vero, e questa è un'ottima cosa] … E poi perché Kyenge sta portando avanti questa battaglia dello ius soli, che tra l'altro non è nel programma di governo [vero, e anche questa è un ottima cosa] … E allora mi pare corretto che in democrazia uno possa criticare apertamente chi ci vuole imporre, venendo da fuori [da fuori? Ma lo sa che la Kyenge è italiana da anni?], qualcosa che non rientra nel nostro [cioè nel tuo] modo di pensare e di vivere … Io comunque non voglio sentire accuse di razzismo da parte di politici che sono razzisti ogni giorno con i cittadini del nord [questa è da Guiness dei primati]”.


Maroni - coraggiosamente - ha emesso un belato di condanna. Ma cosa aspetta l'establishment delle larghe intese a dimissionare d'autorità il Calderoli dalla vicepresidenza del Senato, con la stessa velocità con cui ha dimissionato la ministra Idem per una questione assolutamente meno grave?

In attesa di questo, la nobile gara nella Lega continua.

 

Foto logo: Agenziami/Flickr
 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.110) 16 luglio 2013 12:09

    La mia critica al suo articolo è doverosa. Le consiglio vivamente di continuare a fare l’ingegnere e lasciare la politica a chi ha studiato le dottrine politiche. Il razzismo non può essere associato ad un insulto o ad un attacco verso il "diverso", ma ad un contesto più ampio e articolato. Il razzismo è una dottrina politica che è caratterizzata da un certo gruppo umano che ha una visione sociale incentrata sulle caratteristiche fisiche ereditarie comuni indipendentemente dalle tradizioni, dalla cultura o dalla nazionalità, attribuendo ai caratteri razziali vitale importanza, stabilendo una gerarchia razziale di supremazia sulle inferiori razze. Non è possibile, come succede oggi, etichettare razzista in modo avventato qualsiasi conservatore o identitarista, qualsiasi xenofobo o etnocentrico, bisogna discernere le varie categorie di soggetti che non possono assolutamente essere collocate nello stesso calderone. Per cui uno studio molto approfondito potrebbe essere d’aiuto a lei come a tutta la gente "non addetta ai lavori" che non sa riconoscere in quegli attacchi verso il "diverso", un gesto razzista da un gesto conservator-identitario.

    • Di paolo (---.---.---.87) 16 luglio 2013 19:31

      La sua critica ,caro commentatore esperto di " dottrine politiche " ,non mi sembra per nulla pertinente al caso in questione .

      Calderoli ,che come visione culturale ha probabilmente solo il suo pisello , ha offeso in modo "razzistico " (inteso come giudizio etnico di inferiorità ) la ministro , accostandola ad un animale .

      Sta diventando francamente stucchevole il distinguo filologico sul termine "razzismo " che ormai , nel senso comune , è sinonimo di discriminazione su base etnica . La Kyenge è di etnia nera o africana che dir si voglia e Calderoli è un razzista perché ha espresso un giudizio di presunta inferiorità della ministro in base alle sue origini etniche .

      Poi dentro c’è tutto il concentrato che esprime la Lega in termini di xenofobia ,etnocentrismo ,localismo ecc.. , ma non attiene assolutamente ad una concezione politica "di destra" o conservatrice e tanto meno ad una concezione identitaria che esprima una somma di valori culturali .
      Di valori culturali nella Lega non c’è traccia.Tabula rasa .

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