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Migrazione, punto e a capo

Era tanto innocente tirare i dadi per affidarsi alla fortuna di un conteggio favorevole nel Gioco dell'Oca, poi venne il Monopoli e il Risiko, dove la competizione e la sopraffazione era il fulcro della puntata.

 

Chi pensava che dei passatempi “sociali” innocenti di cartone e pirulini colorati potessero ispirarsi alla realtà? Ma poi i conflitti seguiti al disgregamento dell’impero sovietico ci hanno fatto scoprire che la Kamchatka esisteva, come il Kazakistan o il Nagorno-Karabakh e che i giochi finanziari non erano così innocui, anzi altrettanto micidiali, nella loro invisibilità, di una guerra al terrorismo.

Nei giochi di ruolo virtuali si mescola la cruenta realtà con il fantasy, la quotidianità migrante sembra ripercorrere le fasi del Gioco dell’Oca con l’attuazione dell’accordo di rimpatrio dei migranti dalla Grecia alla Turchia siglato dalla Ue e da Ankara.

Una migrazione che si trova, dopo aver affrontato campi minati e attraversato mari in tempesta con natanti precari, al punto di partenza, senza soldi e una casa, indifesi in un luogo estraneo quanto nella terra d’origine, ma probabilmente con dei debiti da saldare ai trafficanti di persone.

Una Ue incapace di fronteggiare la situazione drammatica per il nostro Prossimo, con i numerosi errori che continua ad accumulare, grazie anche al fluttuante e incerto rapporto tra gli stati dell’Unione, senza contare la mancanza di una politica estera unitaria, e con l’accettare comunque nuove candidature anche di chi vorrebbe entrare nel “club” solo per un personale tornaconto.

Muri e barricate che si erigono tra stati della stessa Unione, con la scusa di arginare migrazioni, magari per tornaconti politici, a discapito di una convivenza pacifica e economicamente vantaggiosa, nel tentativo di cavalcare l’ignoranza di parte del loro elettorato, invece di educare a far conoscere gli "altri" che non sono diversi da noi, ma solo con abitudini e lingue differenti.

Al confine bulgaro-turco dei lungimiranti cittadini si sono organizzati in gruppi che pattugliano i boschi e parte al grido: “Qui non entra nessuno” la caccia al migrante.

La Macedonia, intenzionata a far parte della Ue, chiede proiettili di gomma e non aiuti umanitari, da offrire, con successo, come dissuasori ai migranti accampati sul confine greco di Idomeni.

L’Italia propone alla Ue di replicare il piano stipulato con la Turchia per fare della Libia, un paese politicamente instabile e con troppi possibili referenti, un’altra sentinella dei confini europei. Un piano costoso e disumano nell’accoglienza dei profughi, come ha dimostrato l’inadeguatezza della Turchia e della Grecia ad affrontare degli esodi sempre più consistenti, mentre i trafficanti di persone sono organizzati nel cambiare con facilità le rotte dello sfruttamento, e con la prospettiva di spostare il “problema” nel vicino Egitto.

La Turchia è luogo di transito per gran parte delle fughe dai conflitti siriani, iracheni e afgani, mentre la Libia, come l’Egitto, è il passaggio per chi fugge dalla carestia di un’Africa ricca, affamata dalla corruzione endemica di una gran parte dei suoi politici.

Un’Europa schizofrenica, stando al capo della diplomazia Ue Federica Mogherini, che deve recuperare la sua credibilità, senza dover affidare a qualcuno il ruolo di cagnaccio da guardia dei confini, attuando una regolare polizia di frontiera europea e non affidandola ad un Cerbero fuori dall’Unione, ad altri paesi, per mettere in riga i 28 alleati dell’Unione, minacciandoli di sonore multe: 250mila euro per ogni rifiuto dell’accoglienza, cercando così di “riformare” le regole di Dublino, mentre si abolisce i visti di entrata dei cittadini con passaporto turco per entrare nella Ue e si pensa di tassare l’ingresso dei stranieri in Europa per affrontare finanziariamente i flussi migratori.

Due recenti libri, "Tutto quello che non vi hanno mai detto sull'immigrazione" di Stefano Allievi e Gianpiero Dalla Zanna e "L’assedio" (Come l'immigrazione sta cambiando il volto dell'Europa e la nostra vita quotidiana) di Franco Massimo, ma anche Esodo (Storia del nuovo millennio) di Domenico Quirico, possono aiutare a comprendere come all’Europa costi di più tener fuori gli "altri" che progettare un futuro globale di culture e colori.

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Qualcosa di più:

 

Migrazione: il rincaro turco e la vergognosa resa dell’Ue

Europa: la Ue sotto ricatto di Albione & Co.

Europa: cade il velo dell’ipocrisia

Arroccarsi nell’Arrocco: la posizione dell’Europa sull’immigrazione

Europa: i nemici dell’Unione

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Europa, fortezza d’argilla senza diplomazia

Erdogan, il pascià autocrate

Tutti gli errori dell’Unione Europea

 

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