Mattarella: "i migranti nuovi schiavi"

- La recente dichiarazione del Presidente Mattarella, sulla gestione dei problemi derivati dall'immigrazione irregolare, è certamente un'autorevole e saggia indicazione al governo, alle forze politiche e sociali, all'opinione pubblica e alle organizzazioni di volontariato davvero umanitario, della via più giusta per affrontare il dramma dei flussi verso l'Italia e l'Europa.
- Sembra che egli abbia voluto evocare politiche nuove, programmi operativi da realizzare all'insegna della solidarietà e della legalità, sulla base di accordi di cooperazione bilaterale e multilaterale in ambito U. E.
- L'Italia non si può dividere in "buonisti" e "razzisti". Questa è solo la caricatura di un Paese civile il quale, anche se attraversato da una crisi potente, economica e politica, non dimentica la sua storia, la sua cultura umanitaria, le sofferenze di altri popoli che, oggi, stanno ripercorrendo le strade dell'emigrazione italiana nel mondo.
- Dalle parole del Presidente ci sembra cogliere la necessità di una svolta rispetto a questa "emergenza infinita" (oggi in gran parte dirottata sulla Spagna) per sconfiggere gli interessi sporchi di sfruttatori (esteri e nazionali) e dei fomentatori di odio, che tenga conto della dignità e dei bisogni dei migranti (in primo luogo dei profughi) ma anche dei disagi che, talvolta, devono affrontare i cittadini italiani nelle realtà di accoglienza.
- Da tempo, auspichiamo una svolta in tal senso. (a.s.)
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