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Master Antimafia. In cattedra Murone, fratello del giudice che assolse il boss dopo averlo sentito al telefono

Master Antimafia. In cattedra Murone, fratello del giudice che assolse il boss dopo averlo sentito al telefono

Master sulla legislazione Antimafia all’Università Magna Graecia di Catanzaro. In cattedra sale Mario Murone, fratello di Salvatore, procuratore aggiunto di Catanzaro e vice di Mariano Lombardi, quelli che, secondo la Procura di Salerno, remarono sempre contro il loro collega, Luigi De Magistris, per proteggere alcuni loro amici fedelissimi, ma soprattutto quello – Salvatore - che, in qualità di presidente del Collegio del Tribunale di Lamezia Terme, nell’ambito delle indagini sull’omicidio dell’avvocato Torquato Ciriaco, avvenuto nel 2002, assolse il cugino del boss Vincenzo IannazzoFrancesco, detto Cafarone, dopo averlo sentito al telefono, secondo quanto si apprende nel libro di Edoardo Montolli: “Il caso Genchi. Storia di un uomo in balia dello Stato”.
 
Il Dipartimento di Diritto dell’Organizzazione pubblica, Economia e società dell’Università di Catanzaro ha organizzato dei seminari, ideati e coordinati dal fratello del magistrato - già al centro di un’indagine di Luigi De Magistris, in realtà mai aperta per il trasferimento forzato da Catanzaro, su gestioni illecite commesse dalle Università di Catanzaro e di Tor Vergata di Roma – sulle misure di prevenzione nella legislazione antimafia. Ne danno notizia la stessa Università e il Consiglio distrettuale dell’ordine degli avvocati. Gli incontri si svolgeranno nell’aula “Giovanni Paolo II” del campus Germaneto i prossimi, 23 febbraio, 12 e 19 marzo, e 23 aprile.
 
Assolto in formula piena “perché il fatto non sussiste”, questa la decisione del giudice Salvatore Murone, prima di trasferirsi a Catanzaro, presa il 1 aprile 2005 sull’indagato, Francesco Iannazzo, cugino del boss, al quale, invece, la pubblica accusa aveva chiesto 15 anni di carcere. Gioacchino Genchi, incaricato dal pm Gerardo Dominjianni, aveva acquisito i tabulati di Vincenzo Iannazzo. E, secondo le rivelazioni sul suo presunto Archivio, il 6 febbraio, due mesi prima, dalla casa del boss partì una telefonata per il presidente del Collegio giudicante, Salvatore Murone.
 
Minacciato? Difficile da sostenere in quanto colui che doveva giudicare il capo ‘ndrangheta andava a cena con il suo avvocato, Francesco Gambardella, futuro legale di Antonio Saladino, deus ex machina dell’inchiesta Why Not.
 
Sarà lui, Mario Murone, quindi, a insegnare ad avvocati e a commercialisti di Catanzaro le misure necessarie da adottare nel campo della legislazione antimafia.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.216) 16 ottobre 2010 21:30

    un bellissimo articolo, se Genchi ci ha scritto un bellissimo libro...credo che ci vuole una intera enciclopedia per poter raccontare quello che sta succedendo in Italia...in lei dotto Grimaldi noto tante cose positive, noto che la sua penna scrive bene continui così. 

    cordialmente d.d.
  • Di (---.---.---.216) 16 ottobre 2010 21:43

    michino caronte ha detto...

    e i veri magistrati hanno sempre le valigie pronte
    in Calabria è così..i coperchi devono stare chiusi
    e poi scrivono fuori dal palazzo" Giustizia" ma quale giustizia , fino a quando abbiamo magistrati corrotti, e come gongolano gli indagati, quando sanno che verranno assolti, il fatto non sussiste.
    li vediamo nelle televisioni a cantare vittorie e pronte con la famosa frase, querela, e i giornalisti che si vedono imbavagliati, notizie vere che vengono distorte...è questa è la realtà....finalmente qualcosa sta succedendo, mi auguro che la valigia per il magistrato onesto rimane al suo posto, ben vengono giornalisti , che ci informano, grazie a chi ha il coraggio di denunciare e scrivere, grazie alle persone "morte" per la giustizia, per noi. grazie Genchi, grazie Borsellino, grazie a Sonia Alfano a Angela Napoli, De Magistris Travaglio, e grazie a lei dottor E.Grimaldi


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