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 Home page > Attualità > Cultura > Martin Mordecai Buber, filosofo ebreo socialista ed anti-sionista

Martin Mordecai Buber, filosofo ebreo socialista ed anti-sionista

Ricordo uno dei più grandi uomini della storia universale, un ebreo socialista, laico e anti-sionista: Martin Mordechai Buber. Il quale sosteneva che lo Stato di Israele, che non era ancora nato, non avrebbe dovuto assumere un'identità etnico confessionale.

Quest'uomo di buon senso pensava alla creazione di uno Stato che riunisse tutti i semiti in Palestina. Invece, altri “padri fondatori” della nazione israeliana hanno voluto la formazione di uno Stato su basi etniche, strutturato in senso esclusivista e razzista. Tra i nomi dei vari leader sionisti che hanno contribuito alla fondazione dello Stato israeliano come si configura oggi, bisogna citare: Davide Ben Gurion, capo dell'Hagamah, l'Agenzia ebraica sionista; Shamir e Begin, capo dell'Irgun, nonché la famigerata Banda Stern, descritte dai Britannici come vere e proprie organizzazioni terroristiche. In direzione esattamente opposta si muoveva Martin Buber. Questi è ritenuto uno dei padri spirituali della patria e della nazione israeliana, un po’ come Giuseppe Mazzini. È stato uno dei più importanti filosofi del XIX secolo. Era di orientamento esistenzialista e socialista, ma dissentiva profondamente nei confronti dell'ideologia sionista. Martin Mordechai Buber era di nazionalità austriaca e di origine ebraica. Aderì inizialmente al movimento sionista, ma se ne distaccò non appena si rese conto della vera natura del movimento, per aderire ad una filosofia di ispirazione esistenzialista e socialista, ed abbracciare la causa della convivenza pacifica tra i popoli in Palestina. Egli sosteneva che lo Stato di Israele, che si sarebbe costituito nel 1948, non dovesse reggersi su un fondamento etnico confessionale (come poi è accaduto), tantomeno di tipo oltranzista. Basti pensare ai gruppuscoli estremistici di destra e alle formazioni politiche e religiose integraliste, ben rappresentate nel Parlamento israeliano. Si pensi al Likud, un partito di orientamento ultraconservatore, che costituisce la principale forza politica del paese, insieme al partito socialista (“socialista” per modo di dire). Martin Buber pensava alla creazione di uno Stato che riunisse Ebrei e Arabi musulmani, per metterli in condizione di coesistere pacificamente e di condividere, con pari dignità e pari diritti, le responsabilità della direzione e dell'organizzazione politica, economica e sociale di uno Stato non confessionale o integralista, ma laico e inter-religioso. Altro che "due popoli e due Stati": un solo popolo e un solo Stato! Questa era la geniale, ambiziosa, ma non utopica, soprattutto "profetica" visione di Martin Mordechai Buber. Invece, Ben Gurion, Begin, Shamir e altri leader sionisti, moderati o estremisti che fossero, hanno pensato e partecipato alla creazione di Israele come si struttura oggi: uno Stato ebraico di tipo etnico confessionale, con aspirazioni imperialistiche prepotenti, con una decisa predisposizione all'aggressività militare e all'espansionismo verso l'esterno.

Commenti all'articolo

  • Di Gianni Morra (---.---.---.103) 11 ottobre 22:11

    buber non fu affatto antisionista : al contrario, fu uno dei principali esponenti storici del sionismo, a cui aderì fin dal 1898 : https://en.wikipedia.org/wiki/Martin_Bub

    • Di Lucio (---.---.---.166) 11 ottobre 22:21

      @Gianni Morra Ho scritto nel mio articolo che Martin Mordechai Buber aderì in una fase iniziale al movimento sionista, ma in seguito se ne distaccò, quando comprese la reale natura (imperialista, aggressiva ed espansionista) di quel movimento, per abbracciare una filosofia di orientamento esistenzialista e socialista e sposare la causa di una civile e pacifica convivenza tra i popoli in Palestina.

    • Di Gianni Morra (---.---.---.103) 11 ottobre 23:44

      Mi dispiace ma buber non si distaccò mai dal sionismo :

      " He produced writings about Zionism and worked with various bodies within the Zionist movement extensively over a nearly 50-year period spanning his time in Europe and the Near East. " : https://en.wikipedia.org/wiki/Martin_Buber

      È altresì errato definirlo laico : basti questa citazione, ibidem : " "Judaism may well be taken up in messianic humanity, to be melted into it; we do not, however, consider that the Jewish people must disappear among contemporary humanity so that a messianic humanity might arise."

      .

      È vero che buber, pur restando dentro il sionismo non fuori, propugnava ufficialmente coesistenza pacifica tra ebrei ed arabi in Palestina ma nell´ambito di un solo stato, Israele. La cui creazione egli giustificava, e ne giustificava anche l´ingiustizia, in questo modo che più sionista e nazifascista non si potrebbe : (ibidem) :

      " In a 1929 essay entitled "The National Home and National Policy in Palestine," Buber explores Jewish right to the land of Israel before engaging with the question of Jewish-Arab relations.[28] According to Buber, the Zionist right to establish a country in Israel originates from their ancient, ancestral connection to the land, the fact that Jews have worked to cultivate the land in recent years, and the future prospect that a Jewish state offers as both a cultural center for Judaism and a model for creating a new social organization, referencing the emergence of kibbutzim.[29] Buber goes on to discuss, broadly, the necessity for injustice in order to survive, and focuses it to the Zionist perspective by writing, "It is indeed true that there can be no life without injustice. The fact that there is no living creature that can live and thrive without destroying another existing organism has a symbolic significance as regards our human life. But the human aspect of life begins the moment we say to ourselves: We will not do more injustice to others than we are forced to do to exist."

      Non lasciarti dunque ingannare da buber, e studialo molto meglio : non esiste sionista più sfegatato di lui, sotto mentite spoglie di moderato.

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