Maria Amelia Monti è "Michelina" al Manzoni

È il 1948, il cantante sentimentale Arturo Bonavia, più per azzardo che per stima delle doti, ingaggia la mondina Michelina come soubrette per il suo spettacolo in tournée nei teatri di paese.

Lo scenario è quello della Lomellina del dopoguerra, un ambientazione originale, dato che non si tratta di un film neorealista.

Michelina, lavoro inedito di Edoardo Erba, è fuori da qualunque cliché. Non è certamente un vero ritratto del dopoguerra, non è una classica commedia musicale, non è uno spettacolo di varietà. Eppure riesce a riunire caratteristiche di questi tre generi.

Attraverso la leggerezza delle atmosfere ci permette di sorridere di un Italia che certamente è stata e che non siamo sicuri che non sia più: quella del divismo alla radio, delle soubrette, ma anche quella del duro lavoro delle mondine e della chiesa.

Michelina, protagonista ingenua, pura, ma accattivante è, suo malgrado, strumento di molti: del cantante sentimentale che vuole farla spogliare, di un cardinale che è in cerca della sua testimonianza per poter proclamare santa un suora della Bassa e dello spirito della suora stessa, che, santa, vorrebbe diventarlo davvero.

Sembra una storia sconclusionata, ma è semplice e divertente, che la regia non convenzionale di Alessandro Benvenuti ha saputo rendere con ironia e tenerezza.
La morale è forse quella di sempre, l’amore trionfa, anche tra un cardinale e una soubrette. Gli attori però sono tutti bravi e la componente musicale non stufa. Non è infatti un lavoro costruito per dare spazio alla musica (seppur questa sia un ottimo lavoro di Federico Odling), ma incentrato sullo sviluppo.

È un buon prodotto, una commedia dei sentimenti che certamente sa commuovere e divertire e che sa far volare il tempo di una serata a teatro.

Dal 6 Gennaio al 1° Febbraio 2009 - Teatro Manzoni, via Manzoni, 42 - Milano
http://www.teatromanzoni.it/