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Sushidio: il mondo nipponico portato a teatro da Valentino Infuso

La Compagnia Teatro in Polvere, dopo il successo di critica e pubblico di Teatro in Cucina, porta in scena la nuova produzione Sushidio, uno spettacolo di Valentino Infuso, storia di due individualità, ritratte nel tentativo di conoscersi e riconoscersi di nuovo.

Uno spettacolo, nel dettaglio, evidentemente legato alle suggestioni del cinema giapponese e, in generale, immerso nella cultura nipponica: dalle immagini contemplative di Kurosawa Akira, alle costruzioni dinamiche e vitali riportabili a Kitano, fino ad arrivare al cinema di animazione (gli Anime).

Eredità del cinema giapponese
– come ricorda il regista Valentino Infuso – è sicuramente l’equilibrio incessante tra aspetto tragico e comico, «in un rapporto simbolico di tre minuti di lacrime per ogni sette di risate».

L’ambientazione appare semplice: un uomo e una donna, sconosciuti l’uno per l’altro, accomunati dal trovarsi entrambi in un "kaiten-zushi” – letteralmente “sushi rotante” – ossia uno di quei locali giapponesi in cui si serve pesce crudo e riso su un nastro trasportatore. Ed è proprio questo nastro rotante a creare il filo rosso che li condurrà per mano a conoscersi e amarsi, scoprendo come la loro conoscenza non è altro che un’agnizione: si erano già presi per mano e amati, ma successivamente persi l’uno nell’oblio dell’altro. Per evitare che questo avvenga di nuovo, i due protagonisti di uniranno in un ultimo e intricato abbraccio dal quale non sarà possibile allontanarsi, sembrando volersi fondere in un unico corpo come avverrebbe nel mondo a due di Dolls di Kitano, in cui è una catena ad unire in eterno le mani degli amanti.



Nastro scorrevole azionato manualmente da un servo di scena in nero (il kuroko), terzo protagonista è proprio la macchina rotante del kaiten-zushi, di 9 metri per 5, la quale diviene come il cuore pulsante dell’azione: conduttore, oltre che di sushi, di biglietti, relazioni, segnali, divenendo il legame indispensabile tra i due nuovi amanti.
Un percorso intenso ed emozionante, capace di attraversare un punto di vista atipico proprio perché legato ad una cultura distante dalla nostra, volto a tentare di dare un significato ultimo all’enigmatica forza attrattiva e repulsiva dell’amore.

 
Milano - Complesso Ex Ginori (Naviglio Grande) dal 12 al 18 maggio 2009.

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