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Margherita Hack si candida con Democrazia Atea. Ce ne parla Carla Corsetti.

Una candidatura chiara, forte, simbolica quella di Margherita Hack. L’astrofisica ci mette passione e volontà, come esempio di partecipazione diretta per chi vuole dissequestrare la nostra realtà da ingerenze vaticane. Ne parliamo con Carla Corsetti, Segretario Nazionale di Democrazia Atea.

Un nome sicuramente incisivo quello di Marherita Hack, com’è nato il rapporto d’amicizia tra Democrazia Atea e la nota astrofisica?

L’eminente astrofisica conosceva il nostro Partito sin dalla fondazione. Ritengo che abbia atteso per verificare la serietà degli obiettivi ed ha focalizzato la sua attenzione su alcuni punti del nostro programma a lei particolarmente cari. Quando ha deciso di aderire ci ha fatto contattare da una persona di sua fiducia. Questa persona mi ha dato il suo numero telefonico dicendomi che la professoressa Hack avrebbe gradito una mia telefonata. Trattenevo a stento la mia sorpresa

E parliamo proprio di Democrazia Atea, non tutti sanno come e da cosa è partita l’idea di fondare un movimento politico apertamente ateo, vuole raccontarlo ai nostri lettori?

Democrazia Atea non è il partito degli atei. Democrazia Atea auspica uno Stato Ateo che è ben altra cosa. Lo Stato Ateo è la perfetta antitesi dello Stato teocratico, dove i cittadini sono liberi di credere e di non credere e lo Stato adotta un principio di astensione e di neutralità, ma non di indifferenza.

Lo Stato Ateo non consente posizioni di privilegio a nessuna religione né all’ateismo, in una tutela paritaria garantita dal principio di uguaglianza. Lo Stato Ateo non va confuso con l’ateismo di Stato nel quale la condizione razionale viene imposta. Imporre l’ateismo come imporre la religione, è un crimine contro l’umanità. Sono in molti a preferire una definizione che non adotti il termine ‘ateo’ ripiegando su una definizione più ambigua ovvero quella di Stato Laico. Laico significa, nell’accezione autentica, che “non appartiene al clero” e che “riconosce l’autorità papale”. Noi non riconosciamo l’autorità morale del Capo di Stato Vaticano come non riconosciamo quella di Asad in Siria o di Ahmadinejad in Iran. 

 

 

Quali sono i vostri obiettivi?

I nostri obiettivi sono quelli statutari e quelli programmatici inseriti nella cornice più ampia costituita dalle Convenzioni europee e dalla nostra Costituzione. Democrazia Atea ha una vocazione europeista intesa nel senso dell’Europa dei Diritti e non certo delle banche, le quali stanno creando le premesse per la negazione dei nostri diritti democratici. Una volta raggiunti i nostri obiettivi, DA non avrà alcun senso e dovrà sciogliersi per il raggiungimento degli scopi statutari.



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Quali le prossime iniziative che vi riguardano?

Vorremmo presentarci alle prossime elezioni politiche e stiamo già vagliando le candidature. Per essere candidati con Democrazia Atea occorre un certificato penale privo di annotazioni e la conferma di non essere più sudditi della monarchia vaticana. Lo status di sudditi di quella monarchia si acquisisce con l’annotazione nel registro dei battezzati mentre l’annullamento di quello status si ottiene chiedendo di essere cancellati dai loro elenchi (sbattezzo).

Al di là delle valenze religiose o giuridiche, per DA lo sbattezzo ha un significato politico che rende credibile ogni candidato rispetto agli obiettivi programmatici, atteso che gli interessi economici del Vaticano si ripercuotono su tutta la nostra vita politica, sociale ed economica e il nostro obiettivo prioritario è quello di mettere fine alle ingerenze di quello Stato semplicemente smettendo di mantenerlo.

 


LEGGI ANCHE: Per chi non crede che sbattezzarsi è utile? Ne parliamo con l'Unione Atei

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.131) 21 gennaio 2012 23:54

    Invio alla Dott.sa Hack i più fervidi auguri per la sua candidatura.

  • Di (---.---.---.35) 24 gennaio 2012 16:54

    Di fatto, alla parola "ateo", preferisco "agnostico" (dal greco a-gnoskein let. non sapere, wikipedia), non certo "laico". Concordo comunque con l’uso che DA fa della parola e mi pare che il rigore che dimostrano sia corretto.

    Margherita Hack, come molti scienziati seri, ha un posto nel mio cuore da molto tempo e le auguro ogni bene sia come persona sia per il percorso in DA.

    Sky

  • Di (---.---.---.158) 8 febbraio 2012 13:18

    ANCHE IO CREDO CHE L’agnosticismo sia la posizione intellettuale + corretta. l’ateismo a volte mi sembra 1 integralismo all incontrario

  • Di (---.---.---.76) 22 febbraio 2012 19:05

    C’è ateismo e ateismo. L’agnosticismo, in realtà, nasce con Thomas Huxley quale forma rigorosa di sospensione del giudizio verso argomenti considerati fuori dalla portata dell’uomo (= quindi indifferenti). Per cui non è necessariamente vero che l’agnosticismo sia una forma moderata dell’ateismo, come molti credono...

    Comunque, al di là delle varie inclinazioni, l’importante è avere finalmente un partito seriamente a-clericale.

  • Di Angelo (---.---.---.11) 28 ottobre 2016 12:46

    Democrazia Atea,secondo me, è già di per sè un controsenso perchè la parola "Atea" da già un indirizzo di intenti. Tra l’altro DA ce l’ha particolarmente col Vaticano più in quanto Stato, che in quanto sede di Religione, trascurando non poco le altre Religioni verso le quali, da Atea, dovrebbe avere la stessa avversione. In ogni caso, per raggiungere gli scopi che si prefigge (ammesso che sia vero che si prefigge solo tali scopi) sarebbe bastato chiamarla semplicemente "Democrazia", senza aggiungere Atea. Quest’ultima parola non ha senso.

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