• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Marco Travaglio in Sardegna, Promemoria per l’Italia

Marco Travaglio in Sardegna, Promemoria per l’Italia

Bagno di folla a Portotorres: duecento minuti per ricordare gli ultimi venti anni trascorsi.

"..Una retata li seppellirà…" La promessa, un’ora dopo la mezzanotte, chiude lo spettacolo di Marco Travaglio che lascia definitivamente il palco dove era salito alle 21.30. Il suo Promemoria è giunto in Sardegna per un mini tour di tre repliche. Dopo Cagliari, la tappa di Sassari allestita dall’associazione "Le Ragazze Terribili", prevista originariamente al Palasport cittadino, cambia location. I lavori di adattamento alla serie A della miracolosa Dinamo Basket, trasferiscono i duemila sassaresi nella struttura sportiva di Portotorres. Il cambio, pur se preventivato una settimana prima dello spettacolo turritano (venerdì 27 agosto) espone il protagonista, editorialista del Fatto Quotidiano, ad un faticoso inizio. La pessima acustica ed il caldo da sauna alimentano tensioni impreviste nel pubblico e dagli spalti non mancano intemperanze e brusche interruzioni.

Ci vuole tutto il glaciale controllo di Travaglio che, assistito sul palco da due tecnici musicisti in camice bianco, riparte con l’incipit la seconda e terza volta. Il racconto parte dalla vicenda del Pio Albergo Trivulzio milanese e l’arresto di Mario Chiesa che inaugura l’epocale stagione di Mani pulite. Il fantozziano tentativo dell’ex assessore milanese di eliminare il corpo del reato, buono solo ad intasare il water con le mazzette di banconote, al sopraggiungere dei finanzieri, è il primo dei coloriti aneddoti che evaporeranno la lunga notte delle rivelazioni. Svelate e rielaborate già in precedenti occasioni: televisive, giornalistiche ed editoriali da parte dell’autore torinese. Sempre efficaci e mai desuete, grazie alla narrativa urticante che se ha prodotto più avversari (non solo fra i politici) che sodali, gli ha reso, oltre la vasta popolarità, recenti e importanti attestazioni giornalistiche quali il "premio per la libertà di stampa 2009", organizzato dall’associazione di categoria tedesca e l’edizione 2010 del Premiolino, il più antico e importante premio giornalistico italiano.

Conferme, ove mai richieste, poco ricordate dalla stessa stampa nostrana che lo pongono (nonostante i cori non accordanti) come il continuatore più vicino alla scuola di Indro Montanelli.

Ricordato, dal suo stesso fidato allievo, in un passaggio da pura commedia all’italiana, nella ricostruzione della visita guidata (dal Premier, proprietario del Giornale) al mausoleo "assiro milanese" installato nella sua tenuta di Arcore. Gli ultimi venti anni di cronaca giudiziaria della società italiana sono divisi in periodi, separati da brevi intermezzi musicali e dall’ascolto (quando possibile) di stralci di interviste ai protagonisti del fine Novecento italiano: dal giudice Borsellino alle esternazioni dello stesso Cavaliere. Inevitabile catalizzatore principale e finale dei fenomeni analizzati. Passati al setaccio dei fatti, spesso incresciosi (le stragi di mafia) e interpretati da personaggi di diversa estrazione (Mangano, Dell’Utri, Ciancimino, Salvi, Graviano, Andreotti, Schifani, Di Pietro, D’Alema, Fassino, Prodi, Consorte e via così..), irrimediabilmente incrociati nelle inchieste giudiziarie di mezza Italia. Oltre le minuziose ricostruzioni degli incredibili anni ottanta e della Milano da bere, bevuta dal Craxismo, il lavoro di Travaglio tende a sovvertire (in modo eversivo secondo alcuni puntuali detrattori, Cicchitto, su tutti) la tendenza di un linguaggio ambiguo, edulcorato nella massa del tele elettorato italiano.

Se "latitante" si legge esule e "prescritto"diventa assolto, va da se che è una fortuna, la mancata assegnazione (da parte nostri reduci della Sinistra) nel Pantheon della memoria italiana di uomini come Enrico Berlinguer. Capo fila di una pattuglia di eroi (da morti) come gli Ambrosoli, i Falcone, i Borsellino o i Galante Garrone che ancora ci illuminano la notte.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares