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 Home page > Attualità > Cronaca > Ma che freddo fa in Abruzzo? E’ Umanitaria Emergenza

Ma che freddo fa in Abruzzo? E’ Umanitaria Emergenza

Il freddo è arrivato davvero, non è bastato cantare in solidarietà come a San Siro il 21 giugno 2009. Cantiamola noi, per loro, amiche ed amici d’Abruzzo.

Vi prego di diffondere, come sto facendo io che ho ricevuto il messaggio...solo la Rete può dare una mano e far conoscere questa realtà. Commenti e notizie potete trovarli ai link che trascrivo, oltre al riferimento attivo e un video eloquente da Abruzzolive.tv : Gelo nelle tendopoli, in 6mila ancora al freddo.

Il freddo è arrivato davvero, non è bastato cantare in solidarietà come a San Siro il 21 giugno 2009.

Cantiamola noi, per loro, amiche ed amici d’ Abruzzo.

Per donazioni e contatti:
[email protected]
339.19 32 618 - 347. 03 43 505

http://miskappa.blogspot.com/

http://www.3e32.com/main/?p=1906

http://abruzzo.indymedia.org/

OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA

Facciamo appello a tutti coloro che in Italia hanno dimostrato sensibilità a quanto qui è successo e continua ad accadere.
A chi ha mantenuto alta l’attenzione sul dramma che ha colpito il nostro territorio e sulla gestione del post sisma.
Oggi, il 18 di ottobre, all’Aquila fa freddo. Siamo nella fase più drammatica, la notte già si sfiorano i -5°C ed andiamo incontro all’inverno, un inverno che sappiamo essere spietato.
Le soluzioni abitative, promesse per l’inizio dell’autunno, non ci sono. Circa 6000 persone sono ancora nelle tende.Meno di 2000 persone sono finora entrate negli alloggi del piano C.A.S.E o nei M.A.P.La maggior parte degli Aquilani sono sfollati altrove in attesa da mesi di rientrare.
Ora, con lo smantellamento delle tendopoli altre migliaia di persone sono state allontanate dalla città e mandate spesso in posti lontani e difficilmente raggiungibili.Noi, definiti “irriducibili”, siamo in realtà persone che (come tutti gli altri) lavorano in città, i nostri figli frequentano le scuole all’Aquila, molti non sono muniti di un mezzo di trasporto, altri possiedono terreni od animali a cui provvedere. Siamo persone che qui vogliono restare anche per partecipare alla ricostruzione della nostra città.Da oltre sei mesi viviamo in tenda, sopportando grandi sacrifici, ma con questo freddo rischiamo di non poter più sopravvivere.Se non accettiamo le destinazioni a cui siamo stati condannati (che sempre più spesso sono lontanissime) minacciano di toglierci acqua, luce, servizi.Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno della vostra solidarietà.Gli enti locali e la Protezione Civile ci hanno abbandonati. Secondo le ultime notizie che ci giungono i moduli abitativi removibili che stiamo richiedendo a gran voce da maggio, forse (ma forse) arriveranno tra 45 giorni.Oggi invece abbiamo bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini italiani un ulteriore sforzo di solidarietà.E abbiamo anche bisogno di non sentirci soli.Per questo vi chiediamo di organizzare dei presidi nelle piazze delle città italiane per SABATO 24 OTTOBRE portando nel cuore delle vostre città delle tende per esprimere concretamente solidarietà a noi 6000 persone che viviamo ancora nelle tende ad oltre sei mesi dal sisma.Un altra emergenza è cominciata oggi. Non dettata da catastrofi naturali ma dalla stessa gestione del post sisma, da chi questa gestione l’ha portata avanti sulla testa e sulla pelle delle popolazioni colpite.
Alcuni abitanti delle tendopoli sotto zero.

 

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.1) 24 ottobre 2009 16:46

    Il G8 - realtà contro reality ha acceso i riflettori su una "impresa epocale" che sa di "miracolo". Di certo non sapremo mai il costo di quello spettacolo, motivato dalla solidariatà ed improntato a sobrietà. Quella che si sta prospettando è una vera diaspora aquilana. La ricostruzione dell’Aquila è cosa dei prossimi lustri. In attesa di avere un tetto (vero) centinaia di famiglie dovrebbero soggiornare per un tempo indefinito a diverse decine di chilometri dai luoghi di origine. Le tendopoli sono sempre più fredde. Spente le luci ... (segui => http://forum.wineuropa.it

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.252) 24 ottobre 2009 17:23
    Doriana Goracci

    La notizia è appena arrivata: L’AQUILA - Si e’ dimesso Luca D’Innocenzo, l’assessore del Comune dell’Aquila indagato dalla Procura, assieme ad altre persone coinvolte nell’inchiesta sul post terremoto, per il crollo della Casa dello Studente. So bene - scrive l’assessore al sindaco nella lettera di dimissioni - che l’avviso di garanzia e’ un atto che un amministratore pubblico puo’ incontrare nella sua attivita’, anche quando e’ nella certezza del proprio corretto svolgimento dell’azione politico-amministrativa, cosi’ come so bene che in questo specifico caso l’indagine nulla ha a che vedere con il ruolo di assessore nella Giunta Comunale dell’Aquila". (RCD)

  • Di Renzo Riva (---.---.---.55) 28 ottobre 2009 17:50

    Per forza ci deve essere il gelo nelle tendopoli e deficienti coloro che pretendono di restarvi invece di andare in appartamenti messi a disposizione.
    Sono di Buja comune che ha conosciuto il "terremoto del Friuli del 6 maggio 1976".
    Si stava lavorando per il recupero delle case per passarvi l’inverno quando ulteriori terremoti dell’11 e peggio del 15 settembre 1976 posero fine all’alacre lavoro e la gente friulana riparò negli appartamenti della località turistica di Lignano. Dispiaciuti si ma non deficienti.

    Mandi,
    Renzo Riva
    [email protected]
    349.3464656 

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