• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Le urne vuote

Le urne vuote

Ha vinto il partito dell'astensione. L'affluenza alle urne è stata del 62,4%, con una flessione del 14,8%. Non è stato un evento inatteso, i segnali erano chiari, le piazze vuote anche con i big della politica. Certi fenomeni non nascono per caso, hanno un loro background, che li prepara e li giustifica.

In questi ultimi tempi la politica ha perso potere, perché partiti hanno smesso di fare politica per la gente, fanno politica di palazzo. Gli elettori del Pd e del Pdl avevano votato i loro partiti, perché fossero alternativi, ora per un congiura di palazzo, se li ritrovano a governare insieme. E per questo è mancata la lotta politica, le campagne elettorali si sono svolte senza passione e senza seguito. Il governo delle larghe intese ha spento i toni e ha abbassato i volumi della contrapposizione politica. Berlusconi ed Epifani hanno indossato i panni da statista, che si preoccupano degli interessi del Paese più che del loro partito, e smesso quelli da lottatore.

Il tradimento elettorale del Pd e del Pdl, hanno dato al cittadino, la sensazione che il suo voto non avesse significato, non spostasse niente, non incidesse sulle scelte politiche. E quando il cittadino avverte di non contare si allontana dalla urne.

Per altro verso, sempre più spazio hanno conquistato il potere burocratico Ue, e quello finanziario, che hanno dettato programmi di governo, suggerito i partiti e leader per le elezioni. I condizionamenti politici subiti dalla Grecia e dall'Italia sono evidenti e ancora bruciano. La politica non conta e, se la politica non conta, manca al cittadino il soggetto a cui rivolgersi per la soluzione dei problemi. E allora l'astensione diventa l’unica strada praticabile.

E tutto ciò ha prodotto una delusione di massa, che, a differenza di ieri, non si è incanalata in un movimento di protesta, ma si è rifugiata nell'astensione.

Questa deriva è un campanello di allarme, un pericolo di rivolte sociali in cui può sfociare una protesta senza controllo, senza organizzazione, senza proposta. E ad aggravare le cose, vi è l'indebolimento delle istituzioni. Quando la scelta elettorale avviene su una platea di elettori ridotta pone il problema della legittimazione politica dei sindaci e dei consiglieri comunali. E questo non risolto toglie forza ai vincitori e agli sconfitti.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.213) 29 maggio 2013 19:27

    Pignata questo tuo schema interpretativo non spiega perché Grillo ha perso più di tutti, ne consegue che non spiega assolutamente nulla.

    Pignata ti manca Bersani? ma Epifani non ti piace? è più grigio di Bersani, arido, incapace di trasmettere la benché minima emozione proprio come il tuo vecchio idolo Bersani, parla anche lui un bel politichese, non viene come Renzi dalla democrazia cristiana, cos’è che non va???

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares