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Le profezie di Salvini: in sei comuni su sette vincerà la Lega

Matteo Salvini è convinto: "In sei comuni su sette vincerà la Lega". Due settimane fa, commentando a caldo la disfatta del carroccio alle amministrative mestamente comprendeva chi aveva deciso di disertare l’appuntamento con le urne o quanti, tra i militanti, avevano impresso in altre caselle il proprio voto. Il motivo stava tutto negli scandali che si stanno abbattendo sul partito.

E ora che la situazione si è ulteriormente aggravata con l’avviso di garanzia a Umberto Bossi, è davvero difficile dare una spiegazione a tanto ottimismo. E qua Salvini sconvolge tutti attribuendo proprio alla nuova inchiesta la molla che dovrebbe far scattare la risalita.

A partire dai sette comuni che domani andranno al ballottaggio con un candidato leghista: Cantù, Meda, Senago, Tradate, Plazzolo sull’Oglio (in Lombardia), Thiene e San Giovanni Lupatoto (in Veneto).

Tra le varie frasi scontate quali “è stato un errore candidare Renzo Bossi" e "la famiglia restituirà tutto ciò che eventualmente risulterà di appropriazione indebita”, o “la parte lesa è la Lega” (e qua aggiungiamo che il dolo lo hanno subito gli italiani), non è difficile comprenderne le intenzioni: scaricare i Bossi per un personale avanzamento di carriera all’interno dell’organo politico.

 

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Quei Bossi che tanto aveva difeso (inizialmente non era tutto un complotto per far ricadere sulla Lega i fallimenti del governo?) e con i quali insieme a Maroni è andato a braccetto da sempre.

 

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L’opportunismo gioca brutti scherzi, Salvini. Porta a contraddirsi: prima gli scandali allontanavano gli elettori e adesso che le cose si sono messe ancora peggio, gli stessi elettori dovrebbero credere in un rinnovamento portato da chi e da cosa? Da te e Maroni?

Purtroppo per te, inoltre, i proclami buttati al vento a meno di quarantotto ore dall’apertura dei seggi e qualunque dichiarazione rilasciata non possono essere scissi dal passato e tantomeno da ciò che tu stesso hai scritto.

Verba volant, scripta manent.

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