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 Home page > Tribuna Libera > Landini: dallo scontro sociale al partito della sinistra

Landini: dallo scontro sociale al partito della sinistra

Ha le idee chiare Landini.

La Leopolda e piazza SanGiovanni sono l'emblema di una scissione reale nel PD e nel Paese, che il Governo non riesce a comporre.

Quale la risposta della sinistra a questo nuovo quadro politico, alla richiesta di rappresentanza, forte, disperata e a tratti rassegnata, che è venuta dal popolo di piazza San Giovanni?

La risposta non può venire dalla minoranza PD, che non vuole uscire dal partito, non è credibile e non ha la capacità di costruire una nuova forza di sinistra. Ma è evidente che, se questo popolo non ha un soggetto che lo rappresenti, rimarrà solo e allora potrebbe diventare una forza incontrollata ed incontrollabilePer questo serve un movimento politico che rappresenti i lavoratori e i precari, gli indigeni e gli immigrati. Serve a questi, ma soprattuto serve all'Italia.

Landini indica una strada.

Non vuole trasformare la FIOM in un partito, non vuole fare un partitino di minoranza: “Non scendo in politica per fare la minoranza, non me ne frega nulla”. Quelli che si oppongono a Renzi sono la maggioranza di questo Paese.

Del resto, un Paese si cambia governandolo e non stando all’opposizione. Certamente il cambiamento, non si fa con una politica leaderistica. "Quando un paese ha bisogno di un leader, è un paese malato". Per questo, i lavoratori devono conquistare con la lotta un posto al tavolo di comando.

Come? con la lotta e con tutti mezzi a disposizione, ma a partire dalla base, dai suoi problemi reali e dagli strumenti per dare diritti al lavoro e tradurre l'innovazione e la qualità del lavoro in investimenti.

Queste le parole chiare e precise del segretario generale della FIOM. Ma c'è un non detto di Landini ed è questo: le proposte della CGIL e lo scontro sociale possono costituire i presupposti per la nascita di un nuovo partito e contribuire alla costruzione della sua piattaforma .

Quando gli operai manifestano con i precari indicano un obiettivo per questa nuova forza: più diritti per tutti. Quando gli operai vanno a protestare a Bruxelles, chiedono alla politica e in particolare alla sinistra di cambiare i trattati della UE.

Quando gli operai invocano più investimenti pubblici e privati, chiedono una politica industriale e sollecitano la politica italiana a fare altrettanto. Quando Landini ripete che ognuno deve assumersi le sue responsabilità, sollecita la minoranza PD a non arrendersi, a non accettare il ramoscello d’olivo offerto da Renzi, come il reintegro nei licenziamenti disciplinari.

La sinistra PD deve contrastare tutto ciò che non condivide, fino alle estreme conseguenze.

Alla minoranza la responsabilità di non votare il voto di fiducia, anche a costo di farsi espellere, alla maggioranza la responsabilità di espellerli e di andare alle elezioni anticipate .

Il Governo non rappresenta gli interessi dei lavoratori e se è contro i lavoratori non va da nessuna parte.

Foto: Wikimedia.

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