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La sorpresa dell’Europa a Berlusconi

C’è buio in sala, una tensione che si taglia a fette per l’attesa ,all’improvviso si accendono le luci, si apre il sipario, applausi, e finalmente la sorpresa.

Si toglie l’IMU e si restituisce l’imposta a tutti gli Italiani.

Ma questa non è una sorpresa, ma una promessa, una delle tante di Berlusconi non mantenute, una vecchia promessa riadattata per le elezioni del 2013. E per di più, è una promessa sperequata nella sua impronta populista. Si avvantaggiano più i ricchi che i poveri, si restituisce di più ai ricchi, e meno ai poveri.

Ma ogni cosa è buona per far voti. Tutto fa brodo, le promesse sull’IMU, gli elogi a Mussolini per avere i voti della destra estrema, le minacce folli, come quelle di uscire dall’euro per avere i voti di quelli che avversano il progetto europeo.

Ma sono inutili le trovate mediatiche, i colpi di scena.

Questa volta la sinistra mediatica e politica, Mediaset, i giornalisti servi e quelli cortigiani, gli italiani con la memoria corta, per quanti sforzi facciano, non riusciranno a far vincere Berlusconi.

Il suo destino è segnato. Altro che sorpresa agli italiani, la sorpresa la farà a lui l'Europa.

L’Italia non si governa solo a Roma, ma anche a Bruxelles, e l’Europa non si governa solo a Bruxelles, ma anche a Roma. E questo è un dato imprescindibile, nella competizione elettorale, nella formazione delle maggioranze, che non sono solo fatti italiani, ma anche europei. E ciò per la interdipendenza economica che lega i vari paesi europei, che si traduce in interdipendenza politica.

L’Europa in una fase critica come quella attuale ha bisogno di coesione e di stabilità, e non di dissidi e scontri con gli altri leader politici europei, di presenze rassicuranti e non pericolose come quella della Lega e di Storace, di uno statista e non di un guitto, di uno che sa governare e non di uno che sa fare campagna elettorale.

Per questo i leader politici europei non permetteranno mai che un paese come l’Italia finisca nelle mani di un soggetto inaffidabile sul piano personale e politico. Un premier inaffidabile non danneggia solo il Paese di origine, ma l’Europa intera.

L’Europa non può permettere che ritorni in Italia uno spread alle stelle. Perché se frana l’Italia frana l’Europa. Non può permettere che l'Italia esca dall’Euro, come ha minacciato il Cavaliere.

Non può permettere che la Lega, con il suo potere decisivo, spacchi l’Italia in due .

Non può permettere il ritorno sulla scena politica di retaggi xenofobi e fascisti della destra radicale.

Intorno al Cavaliere sarà fatta terra bruciata. Continueranno pressioni politiche in sede PPE sui possibili alleati o sui nuovi parlamentari europei per impedire alleanze ed adesioni, necessarie per formare un governo, perché l’Europa non lo vuole.

La maggioranza assoluta Berlusconi e Lega dovrebbero, è un’ipotesi irrealistica.

La carta Alfano o Monti Presidente del Consiglio è una carta scoperta: tutti sanno in Europa chi è il vero padrone del partito e chi sarà il direttore d’orchestra di una futura eventuale maggioranza con il professore, per questo irrealizzabile.

Ecco la sorpresa dell’Europa a Berlusconi!

Berlusconi potrà raccogliere tutti i voti che vuole, ma non riuscirà a formare una maggioranza e quindi un governo.

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