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La sanità americana alla svolta, quella italiana al capolinea!

La sanità americana alla svolta, quella italiana al capolinea!

L’Italia va indietro. Gli Stati Uniti guardano al futuro e camminano in avanti. L’Italia lavora per il nucleare, nonostante un referendum che ha espresso tutt’altro indirizzo, Obama guarda alle fonti energetiche rinnovabili. L’Italia vuole tornare al maestro unico e mantiene il valore legale del "pezzo di carta". In America fa carriera chi vale davvero, "senza se e senza ma", ma soprattutto senza "raccomandazioni", senza "titoli" per inutili, quanto strapagati "dottori" e "professori". L’Italia privatizza e svende il settore "pubblico" dalle risorse umane a quelle materiali. Obama vuole l’assistenza sanitaria pubblica per tutti gli americani rifacendosi al modello italiano.
 
Da noi, invece, dove il Servizio Sanitario Nazionale è già pubblico lo si mortifica ogni giorno per distruggerlo dal suo interno - non potendolo fare dall’esterno con un decreto legge - grazie ad un meccanismo perverso e autolesionistico fatto di carenze d’organico, di risorse, infrastrutture e attrezzature inadeguate, di tagli alla ricerca e di retribuzioni da terzo mondo per medici ed infermieri, il tutto con un sol obiettivo: svendere la sanità pubblica ai "privati"! Negli Stati Uniti, dopo oltre un secolo di tentativi andati a vuoto e un anno di negoziati politici, la riforma sanitaria è diventata realtà, assicurando un posto nella storia a Barack Obama. 
 
"Questa sera abbiamo superato il peso della politica, mentre tutti gli specialisti sostenevano che questo non sarebbe stato più possibile", ha commentato entusiasta Obama, "non ci siamo arresi al cinismo, alla sfiducia, alla paura. Abbiamo dimostrato che restiamo un popolo capace di grandi cose. Non abbiamo avuto paura del futuro, lo abbiamo modellato". La riforma estenderà i servizi sanitari a 32 milioni di americani grazie all’allargamento della copertura dei programmi di salute pubblica (Medicare, già ribattezzata Obamacare, finora limitata ai cittadini indigenti) e grazie ai sussidi alle famiglie che non possono acquistare polizze private. Non un welfare all’europea, ma comunque un sistema che permetterà ai giovani fino a 26 anni di avere la mutua dei genitori e agli anziani di pagare le medicine senza interruzioni. Inoltre non si potrà più negare o revocare una polizza ai malati cronici e a chi ha problemi di salute preesistenti. La svolta per arrivare a una riforma di cui si discuteva dalla presidenza di Theodore Roosevelt (1901-1909) e al centro di un acceso scontro politico nell’ultimo anno, è stato il compromesso sull’aborto.
 
Infatti è stato decisivo il sì del drappello di democratici anti-abortisti, arrivato dopo aver strappato in extremis alla Casa Bianca un decreto sul bando all’uso di fondi pubblici nelle interruzioni volontarie di gravidanza.

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