• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > La musica di Bach risuona nell’Auditorium Lo Squero

La musica di Bach risuona nell’Auditorium Lo Squero

L’Arte dell’Arco e Roberto Loreggian interpreti di tre concerti alternativi per clavicembalo del genio di Eisenach

 

Un solo concerto nel mese di settembre per la stagione 2021 dell’Auditorium Lo Squero nell’isola di San Giorgio. Ma che gioia, ascoltare la musica di Bach immersi nella laguna di Venezia. La visione delle onde e, finalmente, la scomparsa delle grandi navi, ha tolto ogni tensione e infuso una sensazione di rilassamento.

In pedana una formazione storica, L’Arte dell’Arco, ha interpretato, con Roberto Loreggian solista al clavicembalo, tre concerti di J.S.Bach (1685 – 1750), in una versione alternativa rispetto agli originali, nel medesimo ordine in cui compaiono nel CD Alternative Harpsicord Concertos, uscito lo scorso anno per l’etichetta Velut Luna di Casalserugo (Padova).

Bach scrisse i primi due - Concerto per clavicembalo e orchestra in Re minore BWV 1052a e in Sol Minore BWV 1056a – a Lipsia, riutilizzando, come scrive Myriam Guglielmo nel programma di sala, che riprende esattamente il testo contenuto nel libretto del CD, i Concerti per violino solo scritti negli anni di Weimar (1708 – 1717) e di Kothen (1717 – 1723) – quest’ultimo fu uno dei periodi più felici e professionalmente gratificanti nella vita del compositore e musicista, Kapellmeister alla corte del principe Leopoldo di Anhalt Kothen (1694 – 1728) – andati perduti, proponendo una nuova prassi strumentale, in cui è protagonista il clavicembalo.

Il terzo, il Concerto per flauto, violino, clavicembalo e orchestra in Re maggiore BWV 1050a è il quinto dei sei concerti cosiddetti Brandeburghesi. Nonostante siano stati scritti per l’eccellente orchestra di Kothen, sono conosciuti così, perché inviati, con una cortese dedica in francese, il 24 marzo 1721 a Christian Ludwig, Margravio del Brandeburgo, il quale, tuttavia, non disponendo di un adeguato organico orchestrale, non li eseguì mai alla sua corte.

I concerti di Bach si pongono al centro della sua parabola creativa e denotano l’interesse del Maestro per il principio concertante, secondo il modello dei concerti di Antonio Vivaldi, attratto dalla loro architettura serrata e simmetrica. In essi, attraverso tre movimenti (svelto, lento, svelto) era messo in rilievo il principio concertante e una costruzione a forma di Rondò era impiegata per le sezioni veloci.

Il concerto in Re Minore BWV1052a, composto nel 1736, proviene da un concerto perduto per violino e orchestra del 1718 – 1723. E’ suddiviso nei movimenti Allegro – Adagio (in Sol Minore) – Allegro.

L’Allegro parte deciso con un tema interpretato da tutti gli strumenti all’unisono, seguito da una felice interazione tra il primo violino e l’orchestra. Riflessivo e malinconicamente doloroso, l’Adagio ricorda il carattere della musica di Bach. Delicato, il clavicembalo dialoga con gli archi, con un gusto tipicamente barocco. Impetuoso e fortemente ritmico, il lungo Allegro conclusivo, ispirato a un movimento di danza, alterna episodi solistici e ritornello, fino ad arrivare ad un ultimo momento solistico, dominato dal clavicembalo che suona a lungo da solo.

Il concerto in Sol Minore BWV 1056a risale al 1738 ed è la trascrizione di un concerto per violino in Sol Minore andato perduto. E’ suddiviso nei movimenti Allegro moderato – Largo (in La Bemolle Maggiore) – Presto ed è il più breve dei tre (non arriva ad 11 minuti).

Lo schema formale è sostanzialmente vivaldiano. Il primo movimento è contrassegnato da un tempo di marcia; da una melodia il Largo, un canto nostalgico condotto dal cembalo sopra il pizzicato degli archi ; il Presto finale, assai ritmico, ricorda una Giga, danza in tempo ternario, il cui motivo preincipale è proposto con insistenza fino alla fine, in alternanza a brevi episodi solistici.

Il set si è concluso con l’esecuzione della prima versione del quinto concerto Brandeburghese, il più popolare, complesso e brillante dell’intera raccolta, l’ultimo cronologicamente ad essere composto.

Tra le differenze significative di questa versione, la cadenza del cembalo, alla fine del primo Allegro, consta soltanto di 18 battute, mentre nella versione ultima si estende per 65. Inoltre il cembalo, dal ruolo di basso continuo assurge a quello di strumento concertante, liberato proprio da Bach dalla parte subordinata che di solito gli veniva affidata. Bach indica il tempo centrale con il termine Affettuoso, forse per il suo carattere intimo e cantabile. Emergono flauto traverso, violino e clavicembalo, che intrecciano la delicata trama di una Sonata a tre, in un regolare alternarsi di sonorità forte e piano.

In tempo di danza veloce – di nuovo una Giga - , l’Allegro finale sviluppa idee contrappuntistiche di grande varietà ritmica e melodica.

Ottima la sonorità dei musicisti de L’Arte dell’Arco : Federico Guglielmo, primo violino, che fondò il gruppo nel 1994 assieme al padre Giovanni, esimio violinista (1935 - 2017); Gianpiero Zanocco, secondo violino; Marco Paladin, viola, il quale è anche membro di un altrettanto storico gruppo, il Quartetto di Venezia, che verrà festeggiato il 21 ottobre al Teatro Malibran, nell’ambito della stagione di Musikàmera, in occasione dei 40 anni di attività; Francesco Galligioni, violoncello; Alessandro Pivelli, contrabbasso.

Delicato e puntuale, il fraseggio di Francesco Padovani, al flauto traverso in legno, dal suono morbido e caldo.

Infine, onore al merito di Roberto Loreggian, dotato di un suono delicato e chiaro, in linea con la concezione bachiana, e di una tecnica indiscutibile. Assai richiesto in organici diversi, è specializzato nella musica rinascimentale e barocca e ha all’attivo una ponderosa serie di incisioni discografiche, tra cui l’integrale della musica per tastiera di Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643).

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità