• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > La lotta per la terra dei mapuche in Cile, tra occupazioni e (...)

La lotta per la terra dei mapuche in Cile, tra occupazioni e sgomberi

Da anni, le comunità native mapuche portano avanti una campagna per rientrare in possesso dei terreni di cui rivendicano l’appartenenza collettiva della regione dell’Araucanía, nel centro-sud del Cile.

Tra forme di lotta pacifica e occupazioni con atti di violenza, seguiti dall’uso eccessivo della forza da parte della polizia, il primo semestre del 2012 ha visto acuirsi il problema della terra anche in Cile, così come in altri paesi del continente americano.

La contesa tra i mapuche (un milione di abitanti, circa il 10 per cento della popolazione del Cile) e le autorità centrali parte da lontano (sotto Pinochet subirono una dura repressione) e non riguarda solo la terra ma, per esempio, anche i progetti idroelettrici.

Riguarda anche l’Argentina, dove un contenzioso tra i mapuche e Benetton è arrivato in tribunale e si è concluso con una sentenza che ha dato ragione all’azienda italiana.

Ma torniamo in Araucanía.

L’ultimo episodio, che ha lasciato profondi strascichi e polemiche, è avvenuto il 23 luglio, quando 200 carabineros (l’equivalente della nostra polizia) hanno sgomberato con la forza un gruppo di mapuche temucuicui che il giorno prima aveva occupato un fondo agricolo improduttivo a Ercilla, 600 chilometri a sud della capitale Santiago.

Risultato dell’operazione di polizia: 12 mapuche arrestati, tra cui tre minorenni (tutti rilasciati salvo una donna) e alcune decine di feriti.

L’intervento violento della polizia non è cessato con la fine dello sgombero. È proseguito fuori dall’ospedale del comune di Collipulli, dove erano stati ricoverati i feriti più gravi e dove si erano recati a manifestare i loro amici e parenti. I proiettili dei carabineros hanno ferito quattro dimostranti, tra cui Fernanda Marillan, 12 anni, e Jacinto Marin, 17 anni.

Il presidente cileno Sebastián Piñera ha promesso un’indagine, aggiungendo che sebbene il suo governo stia “al cento per cento” dalla parte delle forze di polizia, non le sarà consentito di agire al di fuori della legge.

Quello di Ercilla rappresenta però un tipico caso di uso eccessivo delle armi e dunque è auspicabile che l’indagine sia approfondita, indipendente e imparziale e che a sua volta stia “al cento per cento” dalla parte della legge.

Un giorno dopo lo sgombero di Ercilla, il governo cileno ha pubblicato un “Piano speciale di sicurezza per la regione di Araucanía” per aumentare il contrasto alle attività criminali nella regione.

Non un riferimento alle rivendicazioni sulla terra da parte dei mapuche. Così il problema si nasconde, ma non si risolve.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.215) 6 agosto 2012 15:57
    Sandro kensan

    Seguo anch’io le violazioni dei diritti umani in Sud America ma questo non mi fa dimenticare le violazioni dei diritti umani in Europa, in USA e in generale nei paesi occidentali. Ho molto più a cuore questi ultimi che non le violazioni nei paesi lontani cosa cui voi di Amnesty parlate ossessivamente: ma perché non vi occupate del cortile di casa nostra invece che andare a fare le pulci ai paesi lontani?

    Perché non vi occupate della violazione dei diritti umani in Siria mostrando e commentando il video delle uccisioni dei prigionieri da parte dei rivoltosi in Siria? Perché non parlate dei soldi della CIA forniti ai rivoltosi in Siria e di quello che stanno facendo alla popolazione?

    http://europeanphoenix.com/it/compo...

    il video è fornito dalla rt perché in occidente la verità è stata la prima vittima di questa guerra e Amnesty è sicuramente un buon soldato che ubbidisce agli ordini:

    http://www.rt.com/news/syria-rebel-...

    :

  • Di (---.---.---.131) 8 agosto 2012 16:59

    Caro lettore,


    la redazione di Agoravox ripubblica alcuni miei post scritti originariamente per un blog del Corriere della Sera. Se qui non trova ciò che, in tema di diritti umani, le interessa di più, le suggerisco di andare alla fonte principale, il sito dell’associazione, www.amnesty.it. 
    Ci troverà le pulci sui paesi vicini e quelle sull’Italia. Ci troverà anche le posizioni di Amnesty International relative ai crimini di guerra commesse dai gruppi armati di opposizione in Siria. 
    Un caro saluto da "un soldato che ubbidisce agli ordini"
    Riccardo Noury

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares