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La carta dello studente agevola la cultura?

La carta dello studente agevola la cultura?

Nel sito del Ministero della NON Istruzione si legge che: La Carta dello Studente è un’iniziativa che promuove l’accesso alla cultura e offre nuovi luoghi di confronto a tutti gli studenti, senza distinzioni. Le agevolazioni, i concorsi e le iniziative proposti dal MIUR e dai nostri partners riconoscono lo status di studente, e premiano la partecipazione attiva alla vita scolastica e civile.

Credo che l’iniziativa volta ad avvicinare i giovani verso la cultura sia importante.
Nella da eccepire per quanto concerne la questione delle agevolazioni previste per gli sconti per l’acquisto dei libri, per il teatro, per i musei, per la visita nei parchi naturali.

Non voglio citare quali siano le librerie con cui si è stipulata la relativa convenzione .
La mia attenzione è stata carpita però da una convenzione stipulata con Vodafone e Tim.

Tali agevolazioni prevedono sconti per invio sms, mms, chiamate navigazione internet per chi è in possesso della carta studente. Tale accordo è di recentissima pubblicazione sul sito del Ministero della Non Istruzione.

All’interno del protocollo stipulato con Vodafone si legge in particolare che "il MIUR e Vodafone utilizzeranno reciprocamente le proprie esperienze e competenze ai fini della collaborazione nell’ambito dell’iniziativa io studio - la carta dello studente - facilitando i CONSUMI CULTURALI e riconoscendo sepcifiche agevolazioni ai possessori della Carta Studente" (pagina 5 protocollo d’intesa tra Miur e vodafone firmato il 18 novembre 2009).

Si parla quindi, senza alcun problema, di consumi culturali. Il termine cultura deriva dal verbo latino colere, ovvero "coltivare".

Io per cultura intendo il coltivare nozioni, l’arte, la storia, la filosofia, acquisire conoscenze, credenze, assumere modi di comportamento che possano permettere all’individuo di maturare un grado di coscienza sociale tale da permettere allo stesso di rapportarsi nella collettività in modo critico e propositivo.

Il Ministero parla invece di consumi culturali.

Intendendosi per tali il becero consumismo, materialismo, che è proprio di questa società capitalistica, società dei consumi, quindi ecco i consumi culturali!

Infatti, parlare al telefono a tariffe agevolate è una grande forma di acquisizione di cultura!

I miei più sinceri complimenti, anche per aver dato la possibilità a delle compagnie telefoniche di strumentalizzare in accordo con il MIUR, il concetto cultura per vendere i loro prodotti ed incrementare il mercato concorrenziale... ed il loro profitto! Ma forse il Miur è in linea con i tempi di questa società, forse il Miur non formalizza altro che la pessima involuzione caratterizzante l’asocietà ignorante consumistica, individualista di oggi giorno.

Un tempo esisteva la cultura... oggi esiste il consumo culturale!
 

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