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Multato per aver elemosinato

Multato per aver elemosinato

Stazione di Venezia Mestre. Gran caldo accoglieva i viaggiatori che si recavano a Mestre o che semplicemente attendevano nella stazione il treno che li avrebbe condotti in qualche posto di questa strana Repubblica.

Treni regionali con finestrini aperti: l’aria condizionata non funzionava. Treni eurostar con finestrini sigillati: l’aria condizionata funzionava perfettamente. Ecco il banchetto dei gelati situato all’angolo dell’entrata principale della stazione, piccola fila di turisti a cercar rinfresco in una bibita gelata che in un normale market costerebbe meno della metà di quanto venduta in quel banchetto sponsorizzato da una nota marca di prodotti alimentari. Ma come dire, nessuna speculazione è in corso. Neanche dentro il noto McDonald’s situato tra i bagni pubblici e puzzolenti della stazione di Mestre e la biglietteria dei treni, dove se per caso si vuole chiedere informazione su altre compagnie che da qualche tempo circolano in Italia, ben formati ed istruiti, il personale operante in detta stazione nega qualsiasi tipo di informazione sul punto... nel rispetto della piena logica del libero mercato concorrenziale.

Schifato da tutto ciò, provvedo ad accendermi la classica sigaretta in attesa del prossimo treno, destinazione Bologna.

Mi reco all’entrata della stazione ed ecco un ragazzo, che ora chiamerò Igor, avvicinarsi al sottoscritto e chiedere una sigaretta. Subito dopo si riavvicina per chiedere cortesemente l’accendino dato che non lo aveva per accendersela.

Mentre si accendeva con lentezza accompagnata dal senso del caldo, la desiderata sigaretta, ecco che al primo "tiro " mi dice : "sai mi hanno appena multato. Oggi ho raccolto 5 euro, e mi hanno fatto multa di 20 euro circa. Per aver chiesto l’elemosina. Cioè più di quanto ho raccolto in tutta la giornata."

In quel momento non percepisco più il caldo. Chiedere elemosina è un gran problema sociale e la soluzione migliore è reprimerla!

Complimenti!


Il ragazzo con il suo cane si allontanava lentamente e prova ad elemosinar ancora, cercando di tirar su qualche quattrino per comprarsi probabilmente un panino.

Sapevo dell’esistenza di ordinanze che da qualche anno in varie città d’Italia trovano sempre più diffusione; le cosìddette ordinanze anti accattonaggio. Spesso nel contenuto di queste ordinanze repressive si legge che per tutelare l’immagine della città nonché delle iniziative poste in essere in ambito sociale dal comune che il chieder elemosina lede nella loro sostanza, è vietato chiedere, appunto, elemosina, e violare tale divieto comporta sanzione amministrativa e confisca dei soldi ottenuti tramite accattonaggio.

Spesso, i luoghi ove è vietato di fatto l’accattonaggio sono precise aree, in particolare lungo le principali direttrici di grande flusso del centro storico, sui ponti e nell’area attigua agli stessi, nonché davanti a chiese, caserme, ospedali, banche, aeroporti, porti, stazioni, pontili e pensiline del trasporto pubblico, cimiteri e per un raggio di cento metri dagli incroci regolati da semaforo.

Le periferie sono spesso immuni da tali ordinanze perché nessuna immagine della civiltà artificiosa umana rischia di essere compromessa.

Nella maggior parte dei casi, chi chiede l’elemosina pone la propria dignità sotto il peggior tappeto usurato e calpestato dall’inciviltà borghese. E vedersi applicata una sanzione amministrativa e la contestuale confisca di ciò che si è ottenuto con l’accattonaggio, nel buon nome della sicurezza dei cittadini, dell’immagine delle città, del non turbamento dello stile di vita borghese, è un vero insulto repressivo posto in essere dalla società apparente e frivola ma autoritaria di oggi giorno.

Crisi economica reale in fase di piena affermazione. Gli ammortizzatori sociali giungono al termine, il lavoro non c’è, l’accattonaggio incrementerà, così come incrementeranno i reati per stato di necessità, e la repressione sociale sarà sempre più dura. Costruiranno altre carceri per rinchiuderci dentro chi chiederà l’elemosina? Non mi stupirebbe se ciò dovesse succedere un giorno non poi così lontano!

Dopo aver fumato, ultima sigaretta, salgo sul treno con i finestrini aperti (treno regionale) per Bologna.

Che società meschina.

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