La borsa italiana sull’orlo della crisi!

I mercati finanziari italiani sono quasi sul punto di non ritorno.
Mercoledì, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha dichiarato in un’intervista per il Corriere della Sera che "il nostro Paese sta attraversando ore veramente drammatiche e se non si pone immediatamente fine a questa situazione rischiamo di non avere più accesso ai mercati finanziari".
Non avere più la possibilità di accedere ai mercati finanziari significa una cosa molto semplice... vuol dire che l’Italia non avrà più la capacità di far sottoscrivere i propri titoli di stato. L’Italia rischia davvero grosso e questa volta non è solo un’ipotesi... questa volta si tratta di dati di fatto. "Il nostro debito pubblico è enorme, è il terzo del mondo" afferma ancora la Marcegaglia (guarda il video Marcegaglia: Paese vive situazione drammatica).
E ha ragione il presidente di Confindustria a dire che l’Italia non può più nascondere la grave crisi in cui versa, soprattutto in queste ultime ore. Siamo dentro un “incubo” o in un “baratro” come lo ha definito in un’altra intervista la presidente di Confindustria.
“FATE PRESTO” si leggeva a caratteri cubitali sulla prima pagina del Sole 24 Ore di ieri mattina. Sembra quasi un urlo di dolore, una richiesta d’aiuto proprio come lo era stato quella famosa frase scritta a grandi caratteri che titolava la prima pagina de “Il Mattino”, tre giorni dopo il terremoto del 23 novembre dell’80 in Irpinia, che sconvolse la popolazione seminando morte e distruzione: "FATE PRESTO per salvare chi è ancora vivo e per aiutare chi non ha più nulla".
Bisogna prendere immediatamente delle misure forti e solide per risanare il bilancio pubblico e non far sprofondare il paese in un abisso, il quale si preannuncia uno dei più bui della storia. C’è chi afferma che l’Italia non è la Grecia e che non potremmo mai toccare gli stessi livelli di crisi. Dicono che ce la faremo con l’aiuto e la volontà degli investitori.
Ma, a questo punto, sorge spontanea una domanda: "Davvero questi saranno disposti a rischiare per una nazione che ormai non vede più luce?". Io credo di no! "Crediamo veramente che i risparmiatori che hanno investito il loro capitale in azioni e titoli di stato fino ad ora, rischiando sempre tutto per arrivare oggi e vedere i loro risparmi in bilico tra un’Italia che non riesce a riemergere ed una borsa che è sempre più in rosso, abbiano ancora fiducia verso lo Stato?". Pensiamoci bene...
La discesa del mercato finanziario italiano si misura con il differenziale dello Spread BTP-BUND che mercoledì ha superato i 575 punti per poi stabilizzarsi oggi sui 480 punti anche grazie all’intervento della BCE. Mentre i titoli pubblici biennali raggiungono un tasso del 7,25%.
Il quadro economico e politico dell’Italia è molto teso. Ieri mattina i giornali annunciavano le dimissioni del Primo Ministro, Silvio Berlusconi, ma tutto è stato smentito dai media durante la sera. Ma non c’è dubbio sul fatto che il governo della destra stia crollando. Ha suscitato grandi polemiche e dissensi la proposta avanzata da Bossi di candidare Alfano come nuovo leader del governo, proposta bocciata anche da uno degli economisti più accreditati nel mondo finanziario, l’americano Nuriel Roubini. Nel cruciverba dei nomi che meglio potevano intrecciarsi col ruolo di nuovi leaders politici sono emersi anche quelli di Letta e Amato, ma sono stati bocciati in tronco.
La fine del governo Berlusconi è segnata anche dalla caduta verticale di Mediaset che ha perso il 12% in seduta finale. La raccolta pubblicitaria è diminuita del 2,9% a 1 876 miliardi.
Ieri mattina, al Colle, ha echeggiato la voce del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che non ha dubbi sulle dimissioni di Berlusconi e esprime la volontà di formare un nuovo governo tecnico a breve, nominando subito dopo senatore a vita l’economista Mario Monti, un uomo di cui si parla da giorni come l’unico in grado di tenere le redini del nostro paese. Il voto in Senato è previsto per oggi mentre sabato pomeriggio si presume la chiusura della questione sulle varie misure economiche da adottare. Il premier Berlusconi si dimetterà domenica e già da lunedì conosceremo le linee principali del nuovo governo tecnico.
Ma chissà se un governo tecnico messo in piedi in così poco tempo sarà davvero la salvezza degli italiani !
Ci chiediamo, inoltre, quanto ancora gli italiani dovranno pagare le conseguenze di questa crisi?
I nostri esperti sono scettici sotto questo punto di vista e credono nel fatto che l’economia italiana si trovi in un punto di non ritorno, a meno che non si riesca a convincere la BCE a stampare altra moneta, ma in questo caso il nostro debito continuerebbe a salire aggravando ancora di più la drammatica situazione in cui ci troviamo. Non dimentichiamoci che quella piccola fiamma di speranza rimasta accesa fino a pochi giorni fa sulla ripresa a breve termine dell’economia italiana si è spenta quando il nuovo ed ulteriore differenziale dello spread ha aggravato i conti di 4 miliardi. Come se non bastasse sono già state adottate delle pesanti misure di ripresa con oltre 14 miliardi di tagli all’assistenza e altri 14 alle agevolazioni fiscali.
In questo contesto è chiaro che gli investitori non hanno più fiducia nelle banche e nelle borse.
Cari lettori, vi terremo informati sulle prossime evoluzioni della situazione...
( Articolo pubblicato precedentemente su LingOro.net )
Nella Foto: Crollo Borsa Italiana - Novembre 2011 - Immagine di Reggionline.com
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