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Le banche centrali occidentali detengono ancora oro fisico?

Tutti pensano che le banche centrali occidentali dispongano fisicamente di grandi quantità di lingotti d’oro. Questo è anche quello che le stesse banche centrali occidentali vorrebbero far credere. I lingotti d’oro rappresentano solo una parte delle loro riserve. Esse detengono infatti un grande quantitativo di monete straniere, comprese le comuni monete fiat come il dollaro, lo yen, la sterlina e l’euro.

E’ stimato che i governi e le banche centrali degli Stati Uniti, del Regno Unito, del Giappone, della Svizzera, della zona euro e l’FMI detengono una quantità impressionante di oro nelle loro riserve, pari a 23.349 tonnellate, superando 1.3 miliardi di dollari secondo il prezzo dell’oro oggi.

Tuttavia, al di là del volume stimato, la natura di quest’oro è poco chiara. Le banche centrali occidentali non divulgano alcuna informazione in merito al luogo di stoccaggio, sotto quale forma o ancora quante riserve d’oro sono utilizzate per altri scopi. Pertanto, le banche centrali non diffondono altre notizie se non quelle che ci vengono fornite dalle autorità arbitrarie che rendono conto dei differenti bilanci finanziari delle riserve.

Fino a dodici anni fa, alle persone interessava poco sapere cosa le banche centrali facessero del loro oro. Il metallo giallo ha attraversato un periodo torbido per circa vent’anni e non suscitava nessun interesse al prezzo di 255 dollari l’oncia. All’epoca, era piuttosto facile per i governi occidentali prestare (o nel caso del Canada - vendere direttamente) le loro riserve d’oro per generare degli interessi sui profitti delle loro società d’investimento, ciò che fecero molte banche centrali a partire dalla fine degli anni ‘80 fino al 2000.

I tempi sono cambiati e oggi è indispensabile sapere come le banche centrali impiegano le loro riserve d’oro e dove si trovano. Perché? Semplicemente perché ora i Paesi in questione sono spaventosamente indebitati e stampano le loro monete senza alcun ritegno. Sarebbe interessante e soprattutto rassicurante sapere che dispongono ancora di reliquie, di polvere per “sostenere” tutto questo denaro cartaceo appena stampato in caso di fallimento.

Probabilmente, sarete interessati anche a sapere che sono le vendite di oro da parte delle banche centrali ad essere all’origine della teoria dell’investimento e a suscitare in noi un appetito per l’oro dagli anni 2000. Questo è stato evidenziato in una relazione pubblicata da Frank Veneroso, che ci mostra il mercato dell’oro nel 1988, nell’opera intitolata “The 1988 Gold Book Annual”.

In questa relazione, Veneroso affermava che le vendite d’oro da parte delle banche centrali avevano mascherato il bisogno reale della domanda d’oro di circa 1600 tonnellate all’anno (su un mercato stimato a circa 4000 tonnellate). Sulle 35.000 tonnellate d’oro che le banche centrali dichiaravano di possedere ufficialmente in quel periodo, Veneroso stimava che le riserve ne possedevano intorno alle 18.000. « Una volta che le banche centrali non disporranno più di oro da vendere - sottolinea Veneroso - il mercato dell’oro si troverebbe di fronte ad un potente mercato rialzista ». Veneroso non si sbagliava, sebbene le banche centrali continuino a vendere oro e lo faranno ancora per molti anni.

Il mercato rialzista dell’oro ha registrato una crescita nel corso del 2000, mentre le banche centrali sono diventate acquirenti dirette di oro fisico solo nel 2009, ciò che coincideva con la salita del prezzo dell’oro al di sopra dei 1000 dollari l’oncia. Tutti questi acquisti sono stati effettuati dalle banche centrali dei Paesi non-occidentali, e piuttosto da nazioni come la Russia, la Turchia, il Kazakistan, l’Ucraina e le Filippine... e, da allora, non hanno mai smesso di acquistarne.

Secondo Thomson Reuters GFMS, un organismo d ricerca di metalli preziosi, le banche centrali non-occidentali hanno acquistato 457 tonnellate d’oro nel 2011, ed è stimato ch’esse ne acquisteranno ancora per un quantitativo pari a circa 493 tonnellate d’oro quest’anno per aumentare le loro riserve:

Noi stimiamo che queste nazioni acquisteranno molto più di quanto è stato annunciato. Le banche centrali occidentali tacciono sul loro oro e non hanno divulgato pubblicamente nessun risultato in merito alle vendite e agli acquisti d’oro effettuati durante gli ultimi tre anni. Nonostante esista un “Central Bank Gold Agreement”, un rapporto sull’oro delle banche centrali, attualmente in vigore e che rende conto delle vendite d’oro delle banche centrali del sistema euro. Della Svizzera e della Svezia non vi è alcuna menzione riguardo alle vendite d’oro realizzate, cosa bizzarra dal momento che queste possiederebbero le più grandi riserve di metalli preziosi...

Il silenzio è d’oro... e la dice lunga!

Durante questi ultimi anni, abbiamo raccolto delle informazioni legate alla crescita della domanda di oro fisico. La costante crescita annuale della domanda di oro fisico sotto forma di lingotti ci sorprende soprattutto in termini di approvvigionamento. La capacità annuale dell’industria mineraria aurifera della Russia e della Cina ad esempio (che non esportano la loro produzione nazionale) è attualmente inferiore a quella registrata nell’anno 2000, e da quando l’FMI ha annunciato di aver venduto 403 tonnellate d’oro nel dicembre del 2010, non è stato annunciato pubblicamente nessun altro venditore d’oro fisico sul mercato da quasi due anni ormai.

Dato il significativo aumento della domanda d’oro fisico dell’ultimo decennio, in particolare tra i consumatori asiatici, siamo giunti alla conclusione che purtroppo non possiamo determinare la provenienza dell’oro... ma dovrà pur venire da qualche parte!

Per darvi un’idea della crescita della domanda di oro fisico durante questi ultimi dieci anni, abbiamo fatto una lista di di compratori di oro fisico e calcolato la loro variazione netta della domanda annuale in tonnellate dal 2000 fino al 2012:

Grafico A:

Cifre indicate in tonnellate metriche:

† Fonte: CBGA1, CBGA2, CBGA3, International Monetary Fund Statistics, Sprott Estimates.
†† Fonte: Royal Canadian Mint et United States Mint.
††† Sprott Physical Gold Trust et Central Fund of Canada.
^ Source: World Gold Council, Sprott Estimates.
^^ Source: World Gold Council, Sprott Estimates.
^^^ Si riferisce alla crescita annua degli ultimi 8 anni.

Come potete constatare, un semplice confronto di sole 5 fonti differenti della domanda mostra una variazione netta di 2.268 tonnellate della domanda di oro fisico nel corso degli ultimi 12 anni. Ciò significa che ci sono circa 2.268 tonnellate di nuove domande annuali ai giorni nostri rispetto a 12 anni fa. Secondo il gruppo CPM, uno dei principali fornitori di statistiche del settore dell’oro, l’offerta d’oro annuale totale è di circa 3.700 tonnellate quest’anno. Di questa cifra, il World Gold Council, stima che solo 2.687 tonnellate provengono dalla produzione mineraria attuale, mentre il resto è attribuito all’oro riciclato, principalmente dai vecchi gioielli.

 

Continua...

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.196) 24 novembre 2012 11:34
    Damiano Mazzotti

    Pure il commercio di oro è basato su titoli virtuali che non valgono l’energia elettrica che si consuma nella compravendita. L’oro fisico rimane delle mani dei veri speculatori: trafficanti, miliardari, milionari e i banchieri che hanno le cassette di sicurezza nei paradisi fiscali.

    Si tratta solo di un altro modo per prendere per il culo i meno poveri e la classe media.

    Primo o poi scoppierà la bolla dell’oro, poi la seconda bolla di Internet e poi chi vivrà vedrà.

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