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La banda Bassotti scarica Silvio Gambadilegno: durissimo editoriale di FareFuturo contro il premier.

Fino a poco tempo fa la scelta della parola "caimano" per descrivere il premier era una scelta di nicchia.

Oggi scelgono platelamente di usarla anche coloro che per 15 anni ne sono stati i fedeli alleati.

E’ come i ragazzi della Banda Bassotti dichiarassero che Pietro Gambadilegno è un mascalzone, dopo avere passato una vita reggergli il sacco.

Che dire? Che si sono accorti troppo tardi con chi avevano a che fare? Beh, questo è il minimo. Per fortuna se lo dicono da soli.

Ecco cosa scrive Filippo Rossi ieri su FareFuturo: 

Eravamo sinceramente convinti che tutto potesse scorrere tranquillamente nei canali della democrazia interna a un partito.

Era una sicurezza che derivava da una certezza cresciuta negli anni: Berlusconi non era il Caimano descritto dagli antiberlusconiani di professione; Berlusconi era un leader atipico ma liberale; Berlusconi non era uno da "editti bulgari".

Certo, Berlusconi aveva tante questioni personali e aziendali (quante se ne potrebbero elencare) ma era comunque un leader con un sogno, una lucida follia.

Berlusconi, insomma, non era come lo descrivevano i suoi nemici.

Ed é in base a queste certezze che lo abbiamo difeso per anni, sperando nella sua capacità di spiccare il volo e diventare un grande politico, uno statista.

Adesso è cambiato tutto e niente sarà più come prima.

Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida integralmente con le sue espressioni più appariscenti e drammaticamente caricaturali.

Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non coincida con il dossieraggio e con i ricatti, con la menzogna che diventa strumento per attaccare scientificamente l’avversario e magari distruggerlo.

Nessuno ci potrà più convincere che il berlusconismo non si nutra di propaganda stupida e intontita, di slogan, di signorsì e di canzoncine ebeti da spot pubblicitario.

 

Ed ecco come chiude l’articolo:

 

Oggi ha ragione chi dice: perché non ci avete pensato prima? Non c’è una risposta che non contempli un pizzico di vergogna.

Una vergogna che, però, non prevede ora il silenzio, il ripetersi di un errore. Eravamo convinti che tutto fosse un semplice dibattito politico-

Sbagliavamo. È molto, molto di più. È una questione di civiltà. Di democrazia. E di libertà [...]

La scelta, a questo punto, è se stare o meno dalla parte di una politica che si possa dire davvero laica e liberale.

 

Insomma la notizia del giorno è che si sta affollando la via di Damasco.

Meglio tardi che mai.

Certo è che un testo così spietato e autocritico lascia spiazzati un po’ tutti.

In particolare coloro che hanno sempre minimizzato le imprese del "Caimano" e bollato come estremisti quelli che semplicemente leggevano i fatti per quello che erano.

I pentiti di mafia quando rinnegano i padrini, lo fanno per avere sconti di pena cospicui. Dubitare della sincerità dei loro ravvedimenti è, più che ragionevole, istintivo.

I "pentiti" di FareFuturo meritano, invece, molto più credito.

Le loro parole suonano tardive, ma coraggiose.

Scegliendo di usare il linguaggio di Travaglio, Grillo, Di Pietro e Moretti, sanno di mettersi contro una grandissima parte del proprio elettorato.

Evidentemente la misura era colma...

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 21 agosto 2010 12:00
    Rocco Pellegrini

    Avrai notato, Filippo, che Bocchino ed il coordinatore del gruppo al senato hanno preso le distanze da quest’articolo. Effettivamente, pur condividendolo, mi è sembrato un errore politico da parte di Filippo Rossi. Ed infatti Bocchino ha detto: "Sono ragionamenti giornalistici e non politici"...Anche loro hanno subuito capito la tua ultima riga "Scegliendo di usare il linguaggio di Travaglio, Grillo, Di Pietro e Moretti, sanno di mettersi contro una grandissima parte del proprio elettorato.". Esatto...

  • Di (---.---.---.244) 21 agosto 2010 15:30

    Signori ricordatevi che il nostro paese ha osannato Benito per un ventennio, la cosa più grave di questa vicenda è che la sinistra con la sua litigiosità è riuscita a distruggere l’esperienza dell’ulivo ed oggi Bersani è stato oscurato dai Tulliani, Fini e Berlusconi. il Paese versa in condizioni drammatiche e l’opposizione è il sig. Fini...uno che, ricordatevelo faceva il saluto romano, dobbiamo vegognarci...tutti!!
     Bisogna costruire un’alternativa, buttare giù (democraticamente) i vecchi della sinistra e prendere il loro posto...giovani dove siete...fatevi sotto e iniziamo una fase costruens non destruens.

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