La Russa, Santaché e Facci: Fratelli d’Italia si fa anche tribunale

Due casi che ci consegnano assoluzioni arbitrarie di personaggi secondo cui la magistratura è un optional. Il presidente del Senato è sicuro dell'innocenza del ragazzo. L'arriga difensiva? La ragazza era drogata, quindi non è attendibile la sua denuncia. Un modo per assolvere il figlio senza nemmeno passare per un processo. Poco importa se i medici dell'ospedale di Roma abbiano riscontrato sulla ragazza segni riconducibile a una violenza sessuale. 

Passiamo alla ministra Roccella, contestata mentre sponsorizzava un suo libro. La ministra per le Pari Opportunità ha smesso i panni del politico per indossare quelli dell'avvocato, sostenendo che Ignazio La Russa “è colui che per la prima volta ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, mi sembra questa già una risposta”. Davanti a questa arrampicata sugli specchi, il pubblico l'ha fischiata e se n'è andato.

La ministra ha trovato però il tempo di difendere anche Daniela Santanchè, paragonandola a Enzo Tortora. La prima accusata di frodi aziendali; il secondo accusato di essere un camorrista. Quali analogie ci veda la ministra tra i due casi non è chiaro. Più chiaro, invece, l'uscita di Carlo Verdelli davanti a tanta discrepanza: “Paragonare Santanche’ a Tortora è una bestemmia civile. E scivolerà via nel torrente di oltraggi che ci sta annegando”. 

Finiamo con il giornalista Filippo Facci che, su Libero Quotidiano, ha irriso la giovane che ha denunciato il figlio di La Russa, parlando di una di una poco di buono che era “fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa“. Facci non fa parte del governo, ma è una della facce nuove voluta da Giorgia Meloni alla Rai. Questo per dire quale futuro ci aspetta con personaggi che sparano sentenze da assoluzioni “fai da te”.