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La Roma di Luis Enrique: un cantiere aperto, in allegria

Prende corpo la società. Per la squadra serve invece altro tempo e qualche innesto felice

Secondo gli ipercritici, dicendo – al modo di Mourinho – “Non sono Harry Potter…” mister Luis Enrique ha inteso mettere le mani avanti. In realtà l’asturiano ha così evidenziato un sano realismo. La Roma edizione 2011-2012 è ancora da completare e solo al termine della consueta campagna-acquisti (che è anche una campagna-vendite: non dimentichiamolo) conosceremo il vero volto della squadra. L’entusiasmo però cresce e se ne sono accorti tutti. Un passo dopo l’altro, la locomotiva Tom Di Benedetto, sarà lui the President, procede sul giusto binario, che ha come meta il famoso closing. Dopo molte trattative saltate all’ultimo respiro – ricordate Soros? – i tifosi più attenti hanno temuto fino all’ultimo il classico scivolone sulla buccia di banana, ma stavolta ci siamo e su queste basi la politica di rafforzamento tecnico della compagine giallorosa può andare avanti coi migliori auspici.

CAPITOLO JULIO SERGIO - Nel frattempo, quello che Luciano Spalletti ebbe a definire il miglior terzo portiere del mondo, al secolo Julio Sergio Bertagnoli, 32 anni, che non sono molti per un portiere, Antonioli docet, si è accasato al Lecce. Cinque anni nella Roma per lui, coi primi tre passati a rodersi il fegato in tribuna. Quando gli è stata data fiducia, ha dimostrato di poterci stare eccome, almeno fino all’arrivo di Montella, subito dopo la disastrosa partita di Genova, sponda Grifone. Ecco, quei quattro goal da incubo subiti nella ripresa (primo tempo 0 – 3 per gli uomini guidati da Ranieri) hanno forse cambiato il destino di questo serio professionista. “Sono stato messo da parte, ma non so qual è il motivo”. dice oggi Bertagnoli, un poco polemico. Già, perché il Doni del finale della scorsa stagione non ha certo offerto prestazioni degne del Manuale del portiere perfetto… e se è vero che ci sono state richieste da parte del nuovo PSG di Leonardo, abbiamo la prova provata della buona considerazione di cui gode Julio Sergio. La Roma, del resto, è in una fase di crescita tecnica che richiedeva un estremo difensore di profilo internazionale, che mettesse davvero tutti d’accordo. Ed è per questi motivi che è arrivato, dall'Ajax, il gigante Stekelemburg, il primo calciatore olandese della ricca storia romanista.

CAPITOLO GIOVANI – Abituato com’era a lavorare coi giovani, “Lucho” Enrique non si è lasciato scappare l’occasione di mettere a fuoco pregi e personalità della Primavera Federico Viviani, solo 19 anni. In ritiro il ragazzo è piaciuto a tutti, sa inserirsi bene negli spazi, ha buon tiro e sul campo non scappa dalle responsabilità. Buon fisico, 1,80 x 75 kg, deve solo lavorare un po’ sulla velocità. Promette però bene, come del resto il bomber della finale Scudetto Montini (in prestito al Benevento, società per la quale Palazzi ha appena chiesto ben 14 punti di penalizzazione) e il tosto terzino Crescenzi, uno di sostanza, che ha già debuttato nella massima serie. Grandi speranze sono poi riposte sul centrale difensivo Antei e sul giovanissimo centrocampista offensivo Valerio Verre (1994) soprannominato “Il marziano” per la sua precocità. Il ragazzo si farà, ma per ora lasciamolo crescere in pace. Nel frattempo, la Roma ha così preso atto di avere già una “cantera” (primavera) di tutto rispetto. E se fossero loro, il vero futuro di questa squadra?

VUCINIC E MENEZ, ARRIVEDERCI – Come tutti sanno, il montenegrino Vucinic si è trasferito alla Juve, mentre il talentino francese Menez è tornato di buon grado a casa sua, al PSG. Peccato. Il primo ha piedi notevoli e colpi da biliardo sempre in canna, ma quando ha sparato alto a due metri dalla linea di porta contro il Palermo all’Olimpico si sono viste tutte le sue lacune di attenzione e concentrazione. Per quanto riguarda il secondo, credo di poter dire, più semplicemente, che è arrivato in una piazza importante come Roma troppo giovane. Ha però ancora tutto il tempo di dimostrare il proprio valore, che è notevole, anche vestendo la casacca della nazionale francese. I tifosi sembrano però averla presa bene. Hanno capito che è già tempo di guardare avanti: ai guizzi di Bojan Krkic e alle invenzioni di Lamela, ad esempio. Ora tocca a loro provare a fare esplodere la Sud. Un certo Francesco Totti lo fa già da vent'anni. E scusate se è poco. Ancora qualche settimana e conosceremo l’organico definitivo della nuova Roma...

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