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La Quintana, fra tradizione, cultura e turismo

Alla scoperta della Giostra della Quintana di Ascoli Piceno, una delle rievocazioni storiche più affascinanti d'Italia.

Ogni estate, per qualche giorno, sembra che la città di Ascoli Piceno e i suoi abitanti sprofondino letteralmente in una vita sospesa, dove non possono mancare cene propiziatorie, rituali, gare e manifestazioni d’altri tempi.

Tutto questo per aspettare ansiosamente, ma anche per affrontare al meglio la sfida che, più di ogni altra cosa, anima la città: la Giostra della Quintana.

Questa manifestazione è molto seguita e sentita da tutti gli ascolani tanto che, già in primavera, passeggiando tra le vecchie rue cittadine (le strettissime strade del centro storico), si può assistere a qualche evento rievocativo o vedere gli sbandieratori e i musici esercitarsi con i loro strumenti.

La Quintana si svolge la prima domenica di agosto in occasione della festa di Sant'Emidio, patrono e primo vescovo della città marchigiana. Quindi il prossimo appuntamento sarà con la Giostra diurna di domenica 3 agosto. Dal 1997 viene svolta anche una seconda edizione in notturna, il secondo sabato del mese di luglio, in onore alla Madonna della Pace. Quest’anno la versione moderna della Giostra della Quintana compie 60 anni.

Lo scopo

Nello specifico si tratta di una gara equestre di abilità e destrezza che vede come partecipanti sei cavalieri, ognuno facente parte di un sestiere cittadino, che gareggiano per conquistare l’oggetto della contesa: il palio.

Questo è un drappo pregiato, in genere di tela, dipinto in varie tecniche da famosi artisti. Il Palio viene consegnato al sestiere vincente.

Per coloro che non conoscono né questa manifestazione né la città di Ascoli, può sembrare un evento del tutto banale o insignificante. In realtà, però, la Giostra non è solo un’importante esempio di rievocazione storica e un’attrazione turistica, ma è qualcosa che fa parte della vita cittadina e continua a vivere perché ha un’importante scopo sociale.

Per molti partecipanti essere un quintanaro è una missione, è uno stile di vita e un modo sano e divertente per vivere la città e la sua comunità. Infatti molte persone del luogo vedono la Quintana e tutti i suoi eventi correlati, come uno strumento per esprimere orgogliosamente il proprio attaccamento alle proprie origini e al proprio sestiere di appartenenza.

Anche se la Giostra resta un evento puramente dimostrativo, ciò che deve essere maggiormente apprezzato è l’impegno, il lavoro e la preparazione che coinvolge ognuno dei suoi partecipanti; così la Quintana ha lo scopo di integrare, far socializzare e stimolare la partecipazione tra la gente. Infatti, coloro che iniziano a farne parte fin da bambini, magari seguendo i propri genitori e amici, ne restano fedeli partecipanti per moltissimi anni.

Quindi questa rievocazione storica è un bel esempio di sviluppo socio-culturale, che dovrebbe essere valutato per il reale valore aggiunto che apporta alla città e al suo circondario. Questo modello sociale potrebbe essere studiato ed eventualmente preso in considerazione per aiutare la sempre più individualista società moderna, a ritrovare il senso di appartenenza ad una comunità. Inoltre non bisogna dimenticare che la Quintana è anche uno strumento educativo con cui si può insegnare che, attraverso la passione, l’impegno e la collaborazione di squadra, si riesce ad ottenere ottimi risultati e vivere emozioni indimenticabili.

Le origini

La versione moderna della Giostra della Quintana risale al 1954 quando, dopo un periodo di sospensione, ebbe nuovamente luogo su iniziativa di alcuni storici. Ma le prime notizie della giostra risalgono al XIV secolo.

Infatti gli statuti ascolani dell’epoca riportano questa manifestazione che al tempo si svolgeva di fronte al duomo della città, nell’attuale Piazza Arringo, mentre oggi avviene nel meglio attrezzato campo Squarcia, a poche centinaia di metri di distanza dal luogo originale. E’ chiamata Giostra e non torneo, perché le giostre, anche quando consistevano in finti combattimenti, non erano mai cruente.

Probabilmente nel medioevo gli ascolani iniziarono la Quintana per rievocare l’invasione che il Piceno subì da parte dei saraceni nel IX secolo d.C. e, proprio per questo motivo, l’obiettivo dei cavalieri giostranti è quello di colpire con la loro lancia il busto del saraceno.

L'etimologia della parola Quintana è ancora incerta: probabilmente deriva dal francese (quintane), o dal latino (quintus), ma c’è anche chi sostiene che questo era il nome che veniva dato al fantoccio bersaglio dei cavalieri.

Nel medioevo la città di Ascoli era suddivisa in sei sestieri, che oggi compongono il centro storico della città e sono anche gli unici quartieri cittadini a partecipare alla gara: Piazzarola, Porta Maggiore, Porta Romana, Porta Solestà, Porta Tufilla, Sant'Emidio.

In passato il palio che veniva vinto, veniva utilizzato come tovaglia, tenda o coperta e andava ad abbellire le case nobili degli ascolani. Oggi questo drappo viene conservato nella sede del sestiere che lo vince e, occasionalmente, viene fatto sfilare nel corteo nelle edizioni successive.

In passato la giostra, pur svolgendosi in Ascoli, obbligava la presenza e la partecipazione di altri castelli limitrofi alla città, che fungevano da cintura difensiva al capoluogo Piceno. Secondo gli antichi statuti, il loro ruolo era quello di partecipare alla Quintana offrendo un Palio, mentre oggi presiedono solamente la sfilata del corteo storico che accompagna la giostra all’ingresso e all’uscita del campo giochi e sono rappresentati da poche figure. Questi castelli sono: Acquasanta Terme, Arquata del Tronto , Montemonaco, Castorano, Folignano, Patrignone, Porchia, Ripa Berarda e Roccafluvione.

Oggi il Corteo Storico è composto da più di 1400 figuranti, che interpretano nobili, dame e cavalieri, adornati da vestiti d’epoca confezionati con velluti, damaschi, merletti e sono anche arricchiti da strumenti, oggetti, armi e animali. Anche la sfilata del corteo storico tra le vie cittadine ha un’origine antica, infatti negli statuti del 1377 viene riportata la presenza di un corteo che precedeva la Giostra, dove sfilavano tutte le autorità e i cittadini nobili del tempo.

Il Corteo Storico

Prima dell’inizio della gara tutti i figuranti si ritrovano nella più grande piazza del centro storico ascolano, Piazza Ventidio Basso e da qui tutto il gruppo si compone e inizia a sfilare. Per primi passano i castelli, che precedono e accompagnano il corteo cittadino. Subito dopo seguono i figuranti del comune della città, che è composto dagli assessori comunali e dal sindaco in veste del Magnifico Messere. Il corteo prosegue con tutti i componenti dei vari sestieri cittadini.

L’ordine di sfilata dei sestieri dipende dall’estrazione a sorte che viene fatta qualche giorno prima della disputa, ed è anche lo stesso ordine che viene rispettato durante la gara. La sfilata di ogni sestiere procede nel seguente modo: all’inizio c’è un console, poi i nobili, seguono varie figure tra cui la dama (scelta tra le più belle donne partecipanti) e il cavaliere, che dovrà gareggiare per il palio.

A chiudere la sfilata ci sono gli sbandieratori e i musici. I primi si esibiscono in curiose coreografie con le loro bandiere, mentre i secondi danno il ritmo alla sfilata con i loro tamburi e le loro chiarine (trombe di origine romana e molto diffuse nel medioevo).

Tutti i figuranti entrano nel campo giochi, dove avviene la gara. Una volta conclusa la Giostra, tutto il corteo si ricompone e ripercorre all’incontrario il percorso fatto prima dell’ingresso nel campo. Questa volta, però, l’ordine di sfilata dei sestieri dipende dal posizionamento ottenuto in classifica durante la gara, così il sestiere vincitore sfilerà per primo, seguirà il secondo arrivato e così via.

La gara

I sei cavalieri giostranti si sfidano singolarmente. Ogni cavaliere deve compiere un percorso ad otto per una lunghezza totale di 720 metri e dalle curve molto strette. Il percorso è delimitato a terra da siepi mobili, che non devono essere calpestate o spostate dal cavallo. Se ciò accade, devono essere applicati dei punti di penalità.

All'altezza dell'intersezione nord delle diagonali che formano il percorso, si trova piantato il palo che sorregge il busto del saraceno (detto anche Moro) un fantoccio con in braccio un cartello con il punteggio che dovrà essere colpito dalla lancia del cavaliere in corsa. Il punteggio va da un minimo di 20 punti al massimo di 100. Se nel colpire il tabellone dei punti, il cavaliere fa cadere la lancia, la tornata è nulla e il cavaliere ottiene un punteggio pari a zero punti.

Per concludere la sua gara, ogni cavaliere deve fare tre giri dell’intero percorso per tre volte, stando attento a non incorrere in penalità, cercando di ottenere il massimo punteggio possibile e finendo ogni singola gara il prima possibile.

Infatti anche il tempo di gara ha un punteggio, e questo viene aggiunto alla somma ottenuta da tutte le tornate giocate. Per quanto sembri banale, ogni giocata può avere svariati imprevisti e non mancano situazioni inaspettate e contestazioni.

Contreversie

Sebbene oggi in Italia esistono molte rievocazioni storiche, non tutte possono vantare di essere originali. Se la Giostra della Quintana di Ascoli ha raggiunto la sua notorietà, non dipende solo dal suo fascino, ma anche perché questa rievocazione è una rappresentazione culturale tridimensionale di fatti storici realmente accaduti e che hanno comportato importanti cambiamenti storico-sociali alla città e al suo circondario. Anche se alcuni criticano le rievocazioni perché sembrano tutte uguali, in realtà ciò non è vero e infatti la Giostra ascolana si diversifica da tutte le altre manifestazioni simili del nostro paese. La Quintana di Ascoli Piceno, pur mantenendo lo stesso nome, si differenzia anche dalla Quintana di Foligno.

Spesso alcune associazioni animaliste hanno contestato queste manifestazioni in cui vengono sfruttati gli animali, i quali rischiano la propria salute, sia per la difficoltà della gara, sia per l’uso spropositato di medicine che vengono somministrate ai cavalli. Prima, durante e dopo la Quintana ascolana un team di medici veterinari e componenti della giuria effettuano vari esami sugli animali, per poter verificare la loro salute. Inoltre bisogna dire che, al contrario di altre manifestazioni simili, dove i cavalli sono costretti ad affrontare percorsi pericolosissimi, nella Giostra della Quintana ascolana i cavalli non devono correre contro barriere pericolose e non rischiano di scontrarsi tra loro. Non ostante ciò, a volte si verificano incidenti agli animali che subiscono fratture o strappi muscolari alle zampe. Anche i cavalieri possono infortunarsi rompendosi o slogandosi il polso, visto il notevole peso della lancia, o cadendo da cavallo. 

Il Turismo

Il turismo è uno degli aspetti più importanti della Giostra, che porta in città curiosi e amanti di rievocazioni storiche, provenienti da tutto il mondo, facendo registrare importanti guadagni economici.

Da diversi anni, per attrarre ancora più visitatori, l’Ente Quintana, organizzatore e promotore della manifestazione, invita vari personaggi famosi a presiedere la sfilata del corteo storico.

Se siete curiosi di conoscere meglio la Giostra della Quintana di Ascoli, non mancate all’appuntamento di domenica 3 agosto, ma se non potete raggiungere Ascoli, seguite la manifestazione in diretta televisiva nazionale su Rai3, diretta realizzata dal TGR regionale della Rai delle Marche.

 

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