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Hakanaï, uno degli spettacoli di danza contemporanea più interessanti, al Romaeuropa Festival

Hakanaï è uno spettacolo in cui vengono mischiati abilmente la danza, la musica, e il digitale, creando una performance innovativa che si sta affermando come uno degli eventi culturali contemporanei europei tra i più interessanti. 

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Lo scorso 24 settembre, a Roma si è aperta la 29° edizione del Romaeuropa Festival, il Festival internazionale di arte contemporanea che si concluderà il prossimo 30 novembre e che, come ogni anno, è un’importante occasione culturale per assistere al meglio delle innovazioni artistiche e per incontrare gli artisti con workshop e meeting. Il Romaeuropa ospita molteplici manifestazioni artistiche come la danza, la musica, il cinema, il teatro e le influenze innovative create attraverso la tecnologia moderna, tra cui Digital Life. Quest'ultima sezione speciale è un concentrato di arte visiva, in scena alla Pelanda dell'ex mattatoio, uno spazio progettato appositamente dagli organizzatori del Festival.

Lo scorso 24 e 25 ottobre, il Festival Romaeuropa ha ospitato Hakanaï, che è uno degli spettacoli più interessanti e innovativi dell’arte contemporanea europea.

Hakanaï è un mix di influenze di diversi elementi artistici come la danza, il circo, l’arte visiva, la video proiezione e la musica dal vivo. Proprio per questo motivo, sarebbe riduttivo definirlo semplicemente uno spettacolo di danza.

In realtà, infatti, si tratta di una forma innovativa di arte contemporanea, che comprende contemporaneamente diversi stili e influenze artistiche.

Hakanaï è una parola giapponese, che viene usata per indicare ciò che è effimero, fragile, transitorio. Questa parola è stata scelta come titolo dello spettacolo, perché l'obiettivo della performance è di comunicare la fragilità della vita e più in generale della natura. I due autori francesi Adrien Mondot, esperto in informatica e circo e Claire Bardainne esperta grafica, hanno creato questo ibrido artistico.

I due hanno fondato nel 2011 la loro attività (Adrien M / Claire B), che attualmente crea spettacoli multidisciplinari che uniscono arti digitali, musica e danza.

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L’esibizione

All'inizio dello spettacolo, il pubblico vede un cubo vuoto, rivestito in tulle, una stoffa molto particolare, che permette alla luce di passare attraverso essa e con cui si possono giocare effetti speciali molto interessanti, tanto che viene usata molto spesso a teatro.

Sule superfici del cubo vengono proiettate delle lettere, che si muovono in varie direzioni e che non permettono al pubblico di interpretare alcuna possibile formazione di parole o frasi.

La danzatrice giapponese Akiko Kajihara, vestita di bianco, attraversa la platea passando tra il pubblico ed entra nel cubo, dove inizia a danzare.

Kajihara si muove in modi molto diversi tra loro, interpretando situazioni completamente opposte: a volte domina la scena controllando e manipolando le luci e i movimenti delle linee. Altre volte, invece, sono le linee e le luci che dominano il corpo della ballerina e che la costringono a fare i movimenti che loro vogliono.

In questo modo, la sua danza comunica molte cose diverse, come la fragilità dell'uomo e della natura, dove gli esseri umani possono essere sopraffatti dalla forza della natura, ma anche quest’ultima può essere distrutta dall’inciviltà umana.

Un'altra spiegazione potrebbe essere la fragilità delle donne, viste come singole persone che possono essere isolate dal resto della società; oppure della mente umana, che viene rappresentata dal continuo bombardamento delle luci, come fossero migliaia di pensieri.

I colori bianco e nero dominano la scena. La musica è dal vivo e ciò dà vita ad un ambiente più romantico e poetico.

Questa performance è molto interessante, perché i due autori ci mostrano com’è semplice creare un grande evento artistico, dove è possibile mescolare diverse influenze e forme d'arte, usando solo semplici elementi scenici e le tecnologie moderne, ma nella maniera più sofisticata.

Anche se apparentemente ci sembra che ognuno di noi possa essere in grado di fare questo tipo di spettacolo, in realtà non è così facile da realizzare.

Tuttavia, Hakanaï è una sorta di performance molto facile da capire e molto piacevole da vedere, anche perché dura solo 40 minuti.

 

Info:

Composto e diretto da: Adrien Mondot and Claire Bardainne

Danzatrice: Akiko Kajihara

Regia: Marek Vuiton

Durata: 40 min.

Intervista in francese a Claire Bardainne

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