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La Licenza: al Crt il ritratto di una vita

Dal 16 aprile al 3 maggio, a Milano, nello spazio del CRT Salone, il giovane regista Claudio Autelli ripropone le repliche del fortunato spettacolo La Licenza, già in stagione lo scorso anno.

In scena, due banchi. I resti di una classe impolverata, metaforica testimonianza dell’intera esistenza dei due protagonisti, Enzo Mezzatesta e Mino Carretta (interpretati dai generosi Marco Cacciola e Francesco Villano), capaci di assolutizzare due semplici banchi di scuola per trasformarli in ognuna delle componenti che plasmano il loro universo: un’isola, una tana, una culla, un tavolo da pranzo, una corazza, un cumulo di terra che accoglierà il loro corpo.

Il visionario Claudio Autelli (classe 1977, regista e autore del testo insieme a Viviana Salvati) ci introduce passo passo nelle intime fragilità dei due personaggi, permettendo al pubblico di osservare da un punto di vista interno – ed interiore – ogni desiderio e fallimento attraversato da Enzo e Mino.

Sorvoliamo nitide diapositive della loro vita, un’eterna lotta per la sopravvivenza o, meglio, per la supremazia del migliore all’interno di un ambiente esterno – tanto minaccioso quando impalpabile – sempre pronto a schiacciare il più debole e a farlo sentire inadeguato, sussurrandogli con fredda gentilezza che «la vita è per i primi della classe».


Due individui tesi nel tentativo di fissare un’immagine edulcorata di sé nel futuro, e, forse proprio per questo, incapaci di accettare la banale normalità della vita che conducono, spalleggiandosi in una grottesca competizione per afferrare, con crescente spinta vitalistica, il senso ultimo della loro esistenza, rimanendo tuttavia ingabbiati nelle dissacranti maglie della loro inarrestabile ricerca.

Uno spettacolo semplice, agito, di rara intensità e tinto da tratti di profonda umanità: dalla comicità dissacrante che ridona vita ai momenti d’intima difficoltà, all’amara serietà che avvolge il pubblico di fronte alla confessione del loro ultimo ed estremo fallimento.

Nel ritratto di questa eterna preparazione alla vita, La licenza appare come un ludico ritratto della condizione che tutti noi ci avvolge, descritta da un occhio divertito da un’amara consapevolezza.

per www.panorami.info Elisa Murgese

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