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La Camera vota i tagli ai propri dipendenti e scoppia la protesta

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Avete presente il cartello posto sui fili elettrici dell’alta tensione con tanto di teschio e ossa incrociate con su scritto “chi tocca muore”? Beh, immaginate quello stesso cartello collocato per anni ed anni sulle altissime quanto ingiustificate retribuzioni dei “travet del Palazzo”, i privilegiatissimi dipendenti pubblici di Camera, Senato, Quirinale, ecc, ecc, che - a parità di requisiti con tutti gli altri statali (titolo di studio, anzianità e livello) - godono di stipendi quattro, cinque, sei volte superiori ai loro colleghi che, invece, hanno la sfiga di essere impiegati a 1.200 euro in uno dei ministeri romani!
 
Sentire e vedere per credere: un lungo e polemico applauso, con annesso coretto di «Bravi, Bravi, Bis!» e «grazie!» dei numerosi dipendenti di Montecitorio ha salutato l'uscita dei componenti dell'ufficio di presidenza della Camera al termine della riunione che ha dato l'ok alle “linee guida” per iniziare la contrattazione sulla applicazione dei tetti salariali. La contestazione più vibrante è stata per la vicepresidente Marina Sereni, che ha la delega sul personale («Bel capolavoro, grazie»!, le è stato urlato nel corridoio dei 'busti' da decine di lavoratori). Ma gli applausi da sfottò sono toccati anche ai questori ed ai 5 Stelle. Una contestazione mai vista nei solitamente ovattati e silenziosissimi corridoi di Montecitorio, dove non si era mai assistito ad una iniziativa così massiccia dei dipendenti, che si oppongono duramente ai paventati tagli!
 
Segno che la campagna di moralizzazione degli stipendi pubblici condotta con fermezza e tenacia da freeskipper sta iniziando a raccogliere i primi frutti. Ma non bisogna mollare fino a quando non sarà “Legge dello Stato” che un dipendente del Quirinale percepisca uno stipendio tale e quale ad un qualsiasi travet ministeriale!

 

FIRMA LA PETIZIONE PER ABOLIRE LE DISPARITA' DI TRATTAMENTOECONOMICO NELLA P.A.

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