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 Home page > Attualità > Cultura > L’ostensione della satira di Spinoza al Salone del Libro di Torino

L’ostensione della satira di Spinoza al Salone del Libro di Torino

Il Salone del Libro di Torino è diventato negli anni un punto di riferimento certo nel panorama editoriale italiano. Ma non è soltanto una fiera per addetti ai lavori, anzi parte della sua fortuna deriva innegabilmente dal pubblico di affezionati. L’incredibile numero di visitatori (straorinario per un paese, come l’Italia, mediamente poco vorace di letteratura) e di ospiti internazionali che la fiera riesce, ogni anno, ad attrarre sono i punti di forza di questo successo. 
 
Il Salone, però, non è solo letteratura o cultura. Per i fedelissimi del libro il Salone di Torino è anche “una bolgia infernale”. È un vorticoso girone dantesco dove alla fitta boscaglia degli stand delle case editrici, si affianca la raffica di monumentali incontri letterari in rapida successione. A tutto questo si aggiunge il pullulare di tutto quel sottobosco letterario che coglie l’occasione del Salone per le presentazioni più incredibili.
 
L’impressione, appena entrati, è quella di trovarsi dentro un’enorme chiassosa libreria. La speranza di trovare un posto tranquillo per poter sfogliare un bel libro, lascia rapidamente il posto alla rassegnazione. Non resta che lasciarsi trascinare, indolenti, nella marea, da uno stand all’altro.
 
Perdersi in questo mare, può essere dolce, può essere sconsolante, ma è anche sicuro. È impossibile stare dietro a tutto questo enorme e rumoroso bazar. La formula del paese ospite, quest’anno l’India, è un successo garantito, ma l’impressione di trovarsi di fronte un déjà vu è forte. Le facce, i nomi, i dibattiti e persino le polemiche che ruotano intorno agli ospiti sembrano essere sempre uguali.

 
La risata che seppellirà la routine del Salone la regala Spinoza
 
Premiato come miglior blog italiano nel 2009, Spinoza è uno dei più importanti siti di satira italiani. Ogni giorno confluiscono nel forum del blog migliaia di contenuti corrosivi dagli iscritti. Lo conferma Stefano Andreoli, autore, editore e direttore artistico, insomma, colui che “porta avanti la baraccaSpinoza da un paio di anni. «Be’ il forum di Spinoza conta quasi seimila iscritti. La maggior parte sono attivi. Ogni giorno arrivano più di mille battute, che coprono un po’ tutto quello che succede in Italia».
 
Spinoza è uno degli esempi più concreti di come internet possa creare da sé contenuti originali, diffonderli in modo virale e, perfino, esportarli nel mondo dell’editoria classica. “Spinoza, un libro serissimo”, Aliberti Editore, è la selezione e la raccolta delle migliori battute, molte delle quali inedite.
 
«Spinoza è nato come un contenitore aperto» dice Andreoli, «Un po’ per caso ha preso questa svolta satirica. È stato dopo l’elezione del 2008, con l’ultima vittoria di Berlusconi. In quel momento ci siamo resi conto che molti navigatori avevano come l’urgenza da fare battute. Il blog è partito da questa serie di battute che iniziavano ad arrivare dai lettori, prima pochissimi, poi molti e, infine, adesso sono una legione».
 
Spinoza è un contenitore di libera satira. L’anarchica è concessa solo allo stile dei contributor, per tutto il resto c’è la licenza Creative Commons a garantire la divulgazione dei contenuti. «La scelta è stata un scelta dettata da internet» continua l’editor di Spinoza «Ci fa piacere che tutti, rispettando quello che il galateo di internet, possano usare le nostre battute a patto, chiaramente, di citarne la fonte. La svolta letteraria, l’uscita del libro, ovviamente, esula da questa cosa, un po’ ci dispiace, ma sentivamo l’urgenza di uscire dalla rete. Certe logiche, nel mondo esterno, non sono ancora comprese pienamente». 

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Giacomo Rosso


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