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L’isola dei famiosi

Il gelato del presidente. non si puo’ rifiutare. Ma il gelato o il presidente?

Trascurando ancora il contingente mainstream torniamo sull’articolo di qualche giorno fa. Per farla breve ed evitarvene la lettura (per quanti non l’avessero fatto) la tesi era questa.

DDL SICUREZZA = INASPRIMENTO 41BIS (il “carcere duro”) + GENERICA STRETTA ALLA LOTTA ALLA MAFIA E ALL’ESTORSIONE = PROBABILE REAZIONE SCOMPOSTA DI DETERMINATI VERTICI = “DISOCCULTAMENTO” DI DOCUMENTI PIUTTOSTO IMBARAZZANTI A POCHI GIORNI DAL G8. Questo è.

Rinveniamo un paio d’articoli dalla lettura trasversale (e sempre sotto la stessa lente ottica, che un colorito glielo da) piuttosto interessanti. Vediamo.

Giovedì 2 luglio.
“La decuffarizzazione [in Sicilia, ndr] è un segnale fortissimo.” A parlare – al Corriere - è Gianfranco Miccichè, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega al CIPE. “Chi vuol recuperare l’Udc fa ragionamenti di utilità contingente e non si accorge del processo culturale in atto. Sta cambiando tutto, non è più tempo di promesse e clientele. Se il Governo continuerà a trascurare il Mezzogiorno è inevitabile che nasca il partito del Sud. [...] Potevamo ricostruire quello che c’era prima e invece, un pò per la crisi internazionale un pò perché la Lega è sempre più forte, non lo abbiamo fatto. Io spero che il Pdl torni ad essere quel partito nazionale che ha avuto sempre grande attenzione per il Sud e la Sicilia in particolare”. Altrimenti “la nascita di un partito del Sud non la deciderà Micciché ma sarà un processo inevitabile”.

Trattasi di Miccichè. Gianfranco Miccichè non è un Gianfranco qualsiasi. Gianfranco Miccichè è Dell’Utriano inossidabile. Gli viene ineludibilmente chiesto, quindi, se a muovere i fili del gioco ci sia lui, Marcielo.

“Dietro Micciché [parla di sè in terza persona, ndr] c’è stato e ci sara’ sempre Dell’Utri. Nel ‘94 fu il primo a capire l’assoluta necessità di costruire qualcosa di diverso dai partiti tradizionali. Oggi che lui comprenda prima di altri quel che sta avvenendo nel Mezzogiorno è per me uno stimolo ad andare avanti”.

Facciamo un passo indietro. Il partito del Sud, così come è stato definito sopra, non è proprio niente di nuovo. Il partito del Sud è, potremmo dire, l’impalcatura primigenia di Forza Italia. E per il quale Marcielo si era discretamente speso. Prima dello scioglimento, ovvio. E del patto col diavolo. Sulle intenzioni di questa fantomatica compagine politica è un compagno di carceri di Vito Ciancimino, Tullio Cannella.
“Mi disse (Ciancimino, ndr) che il progetto di Sicilia Libera costituiva l’attuazione di una strategia politica che lui, tramite l’appoggio e l’apporto ideativi di Bernardo Provenzano, aveva portato avanti negli anni precedenti, tramite la Lega Meridionale o qualcosa di simile.” *

Le intenzioni sono evidenti, dunque, e la storia “nota”: Cannella, ai tempi, utilizza improvvido il suo telefono, l’obiettivo è il travaso Sicilia Libera-Forza Italia. Lascia delle tracce: nella Procura di Palermo lavora Gioacchino Genchi, incrocia i tabulati. Bingo: Dell’Utri. Adesso è possibile porlo sotto accusa, seicentomila chiamate, dal ’90 al ’96, da Fininvest e a utenze di Dell’Utri e da queste ad altre utenze “calde”. Una delle tante storie. *

Dunque, torniamo. Lo stesso giorno, 2 giugno, Filippo Lubac su Antimafia2000 fa notare qualcosa.
“Qualcosa sembra intravedersi nell’intervista resa al Corriere della Sera da Marcello Dell’Utri. Dice il potente politico siciliano che nei “festoni a Villa Certosa, ci sono subito due o tre situazioni che, ogni volta, tolgono il fiato a chi partecipa per la prima volta”. E subito spiega: “c’è la gelateria. Tu vai lì e ti servono tutto il gelato che vuoi. Gratis. E sa qual è il gusto più buono? Il gelato del Presidente”. Ora, che gli ospiti del Cavaliere si debbano meravigliare (al punto da restare senza fiato) di poter sorbire del gelato e per giunta senza pagarlo, francamente, è assurdo. Nemmeno gli ospiti del più taccagno genovese, si meraviglierebbero di tanta generosità. Allora cosa intende Dell’Utri quando dice “gelato”? E quale sarebbe il “gelato del Presidente”? L’impressione è che Berlusconi abbia portato a termine il suo compito e adesso, totalmente prigioniero di consigli a cui non può dire di no, al massimo possa servire da parafulmine.”

Ma vale ancora? E’ davvero così? E fino a quando? Che gusto ha quel cono? Ciò che è certo è la facilità semantica di Dell’Utri nel parlare di alcune cose per intenderne altre (i “cavalli da consegnare in albergo” hanno fatto scuola). Quello che gli analisti del linguaggio te lo chiamano “gergo”, e che per farti capire meglio te lo spiattellano con l’esempio della codificazione mafiosa.

Intanto Cuffaro si smarca, come anticipato nell’intervista sopracitata. “Il mio partito e’ pronto a realizzare all’Ars un’allenza tattica con il Pd [..]. Ora che ci siamo liberati anche in Sicilia della collaborazione con il partito del premier, possiamo accogliere tanti altri democristiani”. E’ lo stesso Vasa-Vasa a parlare, su LaRepubblica di Palermo. E dalla squadra non si sentirebbe di escludere “qualche deputato regionale ex Margherita che con l’Udc senza Berlusconi e’ pronto a cominciare un percorso”. Perchè si sa, per alcuni la famiglia è tutto. Premesso che avrei piacere nel sentire sull’argomento la Finocchiaro, fra una lacrima anfibia e una dichiarazione biascicante.

Ciò detto: cosa sta succedendo in Sicilia? Abbiamo puntato sull’isola sbagliata?
U’

*
=
fonte “Da Sicilia Libera a Forza Italia”

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