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L’emergenza carcere non è il sovraffollamento

 L'emergenza carcere non è il sovraffollamento

Cari lettori, come ben sapete prima ancora che ne parlassero i media, è da tempo che nel mio blog e su Agoravox denuncio la brutalità del Sistema Carcerario.
 
Abbiamo lasciato l’anno 2009 con un triste "record": era stato l’anno con il più alto tasso di mortalità (tra suicidi e falsi suicidi) nelle carceri.

Ma i media hanno già abbandonato i rflettori sulla brutalità del carcere. E dall’inzio dell’anno, siamo già arrivati al tredicesimo suicidio. L’ultimo è avvenuto quattro giorni fa nel carcere di Padova. Il detenuto si chiamava Giuseppe Sorrentino e si è impiccato durante l’ora d’aria. Da anni che manifestava forte squilibri psichici e invece di essere sorvegliato e protetto, è stato abbandonato a se stesso in una cella singola.

L’avvocato Bianca De Concilio è pronta a denunciare l’Istituto Carcerario.

Gli agenti penitenziari subito si sono difesi dando la colpa al sovraffollamento. Troppo comodo. Come era stata troppo comoda e principalmente a scopo di profitto, la decisione del Governo Italiano di costruire nuove carceri. Magari dando i lavori alla Protezione Civile con la scusa dell’emergenza.


E così il governo ha intascato dall’Europa il finanziamento per il cosiddetto "Piano carceri". Una bella somma di denaro.

Ma l’ultimo detenuto che si è impiccato non era in una cella sovraffollata, era solo, eppure si è ammazzato. Perché il vero problema è che l’attuale sistema carcerario non rispetta la Costituzione, punisce senza riabilitare. E punisce tramite la violenza delle guardie carcerarie, tramite la mancanza di cure visto che è molto facile prendersi un’epatite, tramite la mancanza dei diritti inalienabili dell’uomo. E non serve costuire nuovi carceri, ma basterebbe trovare pene alternative per i tossicodipendenti (che rubano per potersi drogare) e quelli che hanno commesso reati minori.

Il problema è che la maggiornanza dei detenuti che muoiono sono ancora in attesa di giudizio e, secondo una statistica, la maggior parte di loro sarebbe stata assolta.

Inutile rimarcare la disparità di trattamento tra comuni cittadini e grandi dirigenti, politici e, nonostante il 41 bis, i boss mafiosi.

Basta vedere l’esempio di questi giorni. Un Di Girolamo che viene trasportato in cella tramite una lussuosa macchina, mentre le persone normali tramite un blindato. Basta vedere le dichiarazioni di Scaglia, l’amministratore di Fastweb, il quale dice di trovarsi meglio che alle Terme.

Un insulto a chi vive in condizioni pietose e molto spesso muore.

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