L’apparente assist di Berlusconi a Renzi
Matteo Renzi potrebbe trasformare il Pd, ancora egemonizzato dagli ex comunisti, in una forza socialdemocratica.
Lo ha dichiarato il presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, ospite alla 'Telefonata' su Canale 5. Potrebbe sembrare un "assist" a Renzi. In realtà il messaggio è più trasversale, più complesso, come c'era da aspettarselo da un maestro della comunicazione. Intanto il presupposto a cui Berlusconi crede è che lui sarà ancora un uomo decisivo per il centro destra. Un registra anche dietro le quinte, che potrà condizionare e manovrare le file dello schieramento.
Lui lo crede ancora ed è da qui che occorre partire. Si parte, come ogni analisi dialettica, e in questo Berlusconi è un materialista dialettico, dal contesto. Le primarie lo hanno registrato, nel PD ci sono due anime ondivaghe: una anti-berlusconiana a prescindere senza se e senza ma, ed una demagogica-populista in veste "progressista, socialdemocratica" . I Vendola, i Puppato ecc ecc, è solo scena che hanno dato una veste di coalizione ad un neo-congresso giocato sotto altre spoglie, tutta all''interno del PD.
Pronunciandosi pro Renzi, Berlusconi non ha fatto altro che spingere quella parte anti-berlusconiana doc ad appoggiare Bersani. Anche gli antiberlusconiani, favorevoli a Renzi, più con il cuore che con la testa (è giovane, è moderno, è bello, è simpatico, dice cose che toccano il cuore e la fantasia, ha fatto tanto bene alla città ecc ecc) si dovranno ricredere sulla loro scelta. O quantomeno ci dovranno pensare su! I bersaniani dubbiosi, avranno avuto un motivo in più per scivolare verso propensioni già delineate.
Rimangono i renziani doc e i bersaniani doc. Quelli senza se e senza ma, quelli che avranno dei vantaggi concreti pratici e non chiacchiere, beh questi sono fuori gioco. Questi fanno parte di quelli che se ne fregano di quel che dice Berlusconi e che quindi raccoglie sia quelli pro-Renzi che quelli pro-Bersani senza se e senza ma.
Quindi l'apparente "assist" verso Renzi non è altro che un suo affossamento. Perché lo ha fatto allora? Ma, io penso, per due motivi. Un primo motivo è che si fida di più di un uomo collaudato nell'apparato. Che ha agganci e "entrature", mediatori, uomini, lobby. Non dover ricominciare tutto daccapo. Un "insieme" che i suoi frutti li ha dati negli anni passati. Con Renzi non sarebbe l'anno zero visto che questi le sue entrature berlusconiane ce l'ha, ma insomma un bel da fare. L'altro motivo è che Renzi è troppo simile al suo cliché. Certo molto più giovane, un uomo dal volto umano, non sputtanato ancora da scandali di ogni tipo. Insomma un Berlusconi giovane e dal volto umano. E questo non gioverebbe alla causa.
Come si potrebbe andare a singolar tenzone fra due che sembrano una la copia dell'altra? Lo spettacolo mediatico ha bisogno di sfidanti all'ultimo sangue, di duellanti che lottano come nelle arene dei gladiatori, come guelfi e ghibellini, contrapposizione fra bianco e nero, fra berlusconiani e antiberlusconiani. La gente, i consumatori mediatici, ha bisogno delle sfide, di contrapporsi. Come con le primarie.
Troppo simili Renzi e Berlusconi, nell'aspetto, nei modi, nelle cose che pensano veramente, nelle cose che dicono. Vuoi mettere con Bersani? Qui sì che c'è nel teatrino mediatico lo scontro! Vuoi mettere!
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