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L’Italia raccontata da "La Grande Bellezza" è veramente la nostra ... ?

Inzio da qui, da Napoli, perché se si deve parlare di arte, di poesia, di cinema, canzone e soprattutto se si deve parlare di teatro, nel senso alto e lato del termine è sicuramente il luogo giusto.

La Grande Bellezza di Sorrentino vince l'Oscar e da italiano, sono contento, fiero, orgoglioso che un regista di questo paese e perdonatemi un po' di provincialismo della mia città, conquisti l'omino d’oro, ma detto questo...

Sappiate che mi sento a disagio al pensiero e alla vista di questa estetica di Roma, dell'Italia decaduta e decadente che il film propone, lo stereotipo grottesco che abbiamo costruito nella nostra e nell'altrui immaginazione giustamente vince nel mondo. Non posso giudicare il film, non sono un critico, non ho gli strumenti giusti per leggere quest'opera che sicuramente ha meritato i tanti e straordinari riconoscimenti che ha ricevuto, ma la guardo con un misto di preoccupazione e malinconia, questa tragicomica Italia degli eccessi raccontata da Sorrentino, già si impadronisce della nostra immaginazione e sembra diventare reale. Ma non facciamoci ingannare, per fortuna il paese e soprattutto noi italiani non siamo queste foto, questa mediocrità, questo racconto, di persone e cose che vivono del ridicolo di un'ascesa e di una caduta, noi siamo migliori di quello che la cinepresa racconta conviene ricordarlo a noi stessi e al mondo.

La Grande Bellezza è la brutta favola che qualcuno continua a pensare dovremmo vivere, ma nel grande teatro della vita, nella sceneggiatura che ogni mattina contribuiamo a scrivere, i colpi di scena sono sempre possibili, la meraviglia, il bello, il buono, spesso è dietro l’angolo dobbiamo solo fare quel passo, quell’azione in più per meritarci il ruolo di attori ed attrici positivi che raccontano un’altra Italia e poi chissà, magari un giorno un regista, forse lo stesso Sorrentino, racconterà la storia di un bel paese, quale il nostro e al di là di ogni premio, critica o opinione, meriterà un applauso di cuore perché è difficile leggere tra le righe di questa terra, ma lì si nasconde tutta la sua vera ed eccezionale bellezza.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Persio Flacco (---.---.---.146) 6 marzo 2014 00:18

    Mio modesto e temperato giudizio: il film fa schifo.
    Già Fellini non lo sopporto: un autore che mostra le sue frattaglie con il morboso compiacimento di chi pensa che siano il centro del mondo. Sorrentino che fa il verso a Fellini è la furba quintessenza del kitsch spacciato per arte. In ogni caso, nel film, di Roma non c’è nulla. A parte, forse, qualche recondito ambiente cloaca frequentato dall’autore.

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