• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > Una fiscalità di vantaggio come misura equitativa, per far ripartire il (...)

Una fiscalità di vantaggio come misura equitativa, per far ripartire il Mezzogiorno

È l’Italia, che dovrebbe battere sul tasto della fiscalità di vantaggio, non per porsi in una situazione privilegiata, ma per annullare il gap competitivo che sconta con altri Paesi, ristabilendo una competizione equa.

PNG - 70.3 Kb
pil procapite regioni italiane
fonte istat

Una fiscalità di vantaggio come misura equitativa, non solo di indennizzo per le aree svantaggiate

La tesi è che si potrebbe e dovrebbe sfruttare l’allentamento della normativa sugli aiuti di Stato da parte della Ue a causa del covid, per proporre un nuovo regime fiscale per il Mezzogiorno.

Sulla bontà di questo regime, in vero, non c’è molto da discutere: spingere le imprese a investire a Sud con gli incentivi è stata una politica perseguita per anni, prima dell’Euro, durante l’age d’or dell’intervento straordinario; quando lo Stato perseguiva una politica industriale, consapevoli che le imprese a Sud sopportassero una serie di costi occulti che era importante risarcire. Fra questi: criminalità, trasporti inadeguati e, più di tutti, a mio parere, una Pa inefficiente.

Lo Stato, dunque, andava a moltiplicare i vantaggi ad investire al Sud, rispetto al fisiologico minor costo della manodopera che, a detta dei sostenitori del laissez faire, era di per sé bastante a configurare un vantaggio comparato per il Mezzogiorno.

Quel modello ha funzionato, non senza contraddizioni, in quanto, durante gli anni della Cassa per il Mezzogiorno, si registrava una convergenza fra aree del Paese che si è sostanzialmente bloccata quando si è passata al regime dei Fondi strutturali.

Dopo una positiva parentesi negli anni ‘90, con il sistema dei Patti territoriali, che il Sud esportò in Europa come modello, la forbice fra Regioni ha tendenzialmente ripreso ad allargarsi; per l’incapacità della classe dirigente meridionale, anche a spendere i Fondi strutturali, certamente, ma soprattutto per una maggiore competitività dei Paesi dell’Est Europa, sostenuti dalle proprie valute nazionali, inutile girarci intorno.

C’è oggi uno spazio per una nuova fiscalità di vantaggio, con l’allentamento delle maglie degli aiuti di Stato? C’è da augurarselo, dato che la rigida disciplina sui mercati della Ue ha impedito processi di fusione fra giganti nazionali, a causa di sovrastime del rischio di concentrazioni monopolistiche. Vale però la pena ribadire, che, in primis, i deficit strutturali del Sud vanno superati, non indennizzati.

Servono una Pa efficiente, lotta alla corruzione, logistica e trasporti adeguati.

Gli imprenditori del Mezzogiorno vogliono essere messi in condizione di competere equamente, non cercano sussidi. E visto che si parla di competizione equa, diciamolo francamente: essa non esiste. La Ue tollera una fiscalità leggera per alcuni Paesi - si parla spesso di Olanda, Lussemburgo, Irlanda - che, magari, sono proprio quelli che non vogliono aiutare l’Italia, in barba ai principi di solidarietà dei Trattati, né aumentare il bilancio comunitario o rinunciare ai propri ​rebates,​ cioè gli sconti sul bilancio di cui beneficiano. Si giunge così al paradosso che l’Italia è un contributore netto della Ue; non può utilizzare i propri soldi per sostenere le sue filiere e aiuta Paesi che competono scorrettamente.

È l’Italia, dunque, che dovrebbe battere sul tasto della fiscalità di vantaggio, non per porsi in una situazione privilegiata, ma per annullare il gap competitivo che sconta con altri Paesi, ristabilendo una competizione equa.

Meglio non affrontare in questa sede la storia dei maggiori costi che le nostre imprese pagano per finanziarsi, a fronte dello spread, rispetto ai vicini tedeschi. E tutto questo lo ribadisco con uno spirito di cooperazione intra Ue; consapevoli che la Germania è il nostro maggiore partner commerciale. Ma che non tutto ha funzionato come doveva 

 

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità