• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Attualità > L’Italia del 4 Maggio, tra maschere e mascherine

L’Italia del 4 Maggio, tra maschere e mascherine

 Un altro giorno di pandemia o un nuovo giorno per l’Italia ha visto l’alba il 4 maggio, ci si è svegliati in molti casi respirando aria nuova, l’idea di ritrovata libertà, il ritorno di centinaia di migliaia di persone, al lavoro, ai propri affetti, ha generato sicuramente una spinta quasi euforica, l’idea di essere sopravvissuti al virus ci ha sopraffatto emotivamente e forse è giusto così, per un giorno, per queste 24 ore poter sognare il mondo di prima, le cose di prima, ma non è, non sarà così...

Il presente che viviamo non ammetterà sogni fragili, o nostalgie, la verità è che la pandemia ha distrutto molte cose, abitudini, viaggi, lavoro, affetti, molto di quello che eravamo non ha superato il Covid-19, alcune cose potranno essere ricostruite, altre sono perse per sempre, la società iper veloce, iper consumista, superficiale e carica di errate convinzioni anche socio-economiche non c’è semplicemente più. 
 
Oggi stiamo ridisegnando il modo in cui si lavora, sia nella presenza fisica, dematerializzando il famoso posto, sia il tempo diventato per necessità flessibile e non legato ad una sua continuità (le famose 8 ore), la robotica nelle fabbriche prenderà velocemente il sopravvento per sopperire alla mancanza o alla impossibilità materiale di essere in tanti sulla stessa linea, l’uso di energie, alternative a quelle fossili, potrebbe crescere o drasticamente diminuire a causa della bassa domanda di energia e del crollo dei prezzi delle materie prime, il consumo di abiti, case, macchine che ha subito un calo in alcuni casi del 92% ci induce a pensare che una nuova consapevolezza sia nata, anche nella volontà dei consumatori e che molto lentamente o mai più avremo una tale velocità di scambi.
 
Insomma il mondo è cambiato forse solo nella politica resta per ora l’uso degli stessi slogan, le stesse facce, anzi le stesse maschere, ma cambia poco, la necessità vincerà su tutte le nostre vecchie abitudini e genererà qualcosa di nuovo, vivremo e vedremo, anzi faremo, perché il tempo delle mascherine necessarie a combattere questo virus, sarà ancora lungo, ma quello delle maschere è quasi finito e questa è la migliore occasione che questo paese può raccogliere per essere diverso da ieri e per ripartire dal futuro e non dal passato. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità