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 Home page > Tribuna Libera > Il voto europeo e la difesa della democrazia

Il voto europeo e la difesa della democrazia

Il voto europeo, non ha capovolto e non può capovolgere la maggioranza parlamentare, che resta in mano al Mov5s.

Il voto europeo non legittima e non può legittimare lo stravolgimento leghista delle competenze istituzionali. Il voto europeo non consente e non può consentire, la cancellazione della democrazia e delle norme costituzionali.

Ma Salvini, da questo orecchio non ci sente. Con il supporto della destra e della stampa fascista, pretende di agire come leader, senza essere leader, di fare il ministro dell’economia, di senza essere ministro dell'economia, di fare il ministro dei trasportisenza essere ministro dell'istruzione e dei trasporti e, qualche volta, di fare il giudice senza essere giudice, di assumere iniziative che non gli competono.

Allora il punto oggi non è solo la sopravvivenza del movimento che chiama in causa i grillini, è la difesa della democrazia che chiama in causa anche il PD. Può il Movimento continuare, con un comportamento remissivo e subalterno, a fare l'ancella della Lega a regalare voti fino ad estinguersi?

Può il PD, consentire al Mov5s di sacrificare la democrazia affidandola alla Lega? Se non vuole suicidarsi, il Movimento deve far valere la suamaggioranza parlamentare, e il rispetto delle competenze istituzionali nella maggioranza e fuori la maggioranza. Non deve fermarsi, deve attaccare assumere iniziative, definire le priorità e i provvedimenti da portare in Consiglio dei ministri. Se vuole difendere la democrazia, il Pd deve scegliere: o trovare dei punti di intesa con il Mov5s per difesa della Costituzione; o portare avanti le pretese renziane antigrilline e fare il socio oculto della Lega.

Il PD e il Movimento, devono trovare precisi e ben individuati punti d'intesa, sul terreno della difesa della Costituzione. Nessun accordo di programma può essere contrario alla Costituzione. Per ogni provvedimento, le forze politiche potrebbero definire uno o due emendamenti, per riportarlo nei binari della Costituzione.

In sostanza, emulare quello che, dall'inizio della legislatura, hanno fatto di nascosto Lega, Forza Italia e FDL.

Salvini certamente reagirà, ma si assumerà la responsabilità di togliere la spina al governo, mentre si profila una procedura d’infrazione. Se il PD vuole sacrificare la democrazia sull’altare delle pretese renziane anti grilline, con il silenzio complice della sinistra, si accomodi, ma se ne assumerà la responsabilità.

Se Grillo, Casaleggio, Di Battista,non sconfessano la linea politica di Di Maio per non sconfessare se stessi ,che tale linea avevano scelto e condiviso con il vice premier,si assumeranno la responsabilità,non solo, della fine del movimento ,ma anche della politica fascista della Lega.

 

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