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Il gruppo Wagner contro l’establishment russo

Quando lo scorso anno la Federazione russa invase l'Ucraina pensavo sinceramente che questo paese non ce la avrebbe mai fatta contro il secondo esercito più potente al mondo. Pensavo che gli ucraini avevano sbagliato in numerose occasioni e continuavano a sbagliare.

 Hanno sbagliato quando con lo sciogliersi dell'Unione sovietica hanno ceduto ai russi l'arsenale atomico che possedevano in cambio di un trattato di non aggressione. Hanno sbagliato quando durante la rivolta di piazza Maidan non hanno ricordato la lezione che avrebbero dovuto apprendere dalla Georgia, che in un frangente simile era stata invasa. Hanno impiegato alcuni mesi per formare il nuovo governo e nel frattempo i russi senza colpo ferire avevano occupato la Crimea e organizzato un esercito di rivoltosi nel Donbass. Il nuovo governo ha inviato l'esercito nel Donbass senza riuscire a imporre l'ordine. Grazie al gruppo di Minsk hanno portato avanti delle trattative ma guardavano ad occidente: alla Nato e all'Unione Europea. Per la Russia l'Ucraina è strategicamente troppo importante. E così è iniziata l'operazione speciale che in poche settimane doveva abbattere il governo di Kiev e sostituirlo con un governo fantoccio. Nessuno si aspettava la risposta di un popolo che mandate le famiglie in occidente ha imbracciato le armi.

Gradualmente gli sono arrivate sempre più armi ed è riuscito a fermare l'avanzata dell'esercito russo che era vicino Kiev, a contenerlo sul fronte orientale e nelle ultime settimane a lanciare una offensiva. La scorsa estate sono arrivate le notizie di migliaia di giovani russi che fuggivano nei paesi vicini pur di non andare a combattere. Da un anno e mezzo ci sopraggiungono notizie di continui avvicendamenti di generali al comando delle truppe russe. Da mesi arrivavano voci di dissapori fra le milizie del gruppo Wagner e l'esercito regolare. Prima affermavano sui social di non ricevere munizioni Poi di essere gli unici che cercavano di avanzare. Infine di essere stati colpiti da missili russi.

E adesso a quanto sembra stanno organizzando in venticinquemila una rivolta e a Rostov in territorio russo hanno occupato le caserme. Hanno dichiarato che il conflitto è stato iniziato sulla base di menzogne. Hanno marciato sino a duecento chilometri da Mosca. Adesso sembra che vogliano tornare indietro, e che hanno istaurato una rivolta perché pensavamo che il gruppo sarebbe stato soppresso. Stiamo assistendo a una nuova implosione della Russia dopo quella dell'Unione sovietica? L'Ucraina di sta trasformando in un altro Afganistan? Putin ha fatto numerose dichiarazioni di essere disposto a un accordo di pace a condizione di conservare i territori occupati nei quali l'esercito russo si è trincerato Nessun paese delle varie organizzazioni di cui fa parte la Russia ha inviato soldati. Alcuni hanno inviato armi. Se la Russia chiede un mondo multipolare e non americanocentrico tanti altri paesi chiedono forniture di idrocarburi a prezzi più bassi, fanno da intermediari commerciali fra Russia e Occidente, e infine esercitano forze centrifughe nei confronti delle grandi potenze. Gli Stati Uniti che sembrano in difficoltà continuano a tessere una rete di accordi militari con vari paesi. Lo hanno fatto in questi giorni con India e Papua Nuova Guinea. Con la Cina volevano fare un accordo di consultazione fra vertici dell'esercito che la Cina ha rifiutato. Afferma che è utile continuare con le consultazioni politiche.

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