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Il grottesco autolesionismo del PD napoletano

Mentre sul piano nazionale lo Stato sprofonda nei festini del premier “utilizzatore finale”, il PD pensa bene di tenere alto il livello politico locale. E lo fa attraverso le primarie. Primarie di coalizione che a Napoli sembrano diventare più che un momento di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, un regolamento di conti tra comari piddine.
 
Accuse di brogli e di compravendita di voti, ma anche piccoli screzi e risentimenti tra fazioni avverse. Tremante, il segretario provinciale del PD, dice: “Ho le prove di un patto tra Fulvio Martusciello (ndr: esponente del Pdl campano) e Andrea Cozzolino, che deve a questo la vittoria”. Quest’ultimo, che fino a prova contraria è il candidato ufficiale della coalizione di centro sinistra per le prossime comunali contrattacca: “Dichiarazioni false e irresponsabili, sono indignato, non si può sporcare una giornata di partecipazione democratica, così si getta fango su migliaia di persone e sulla città”.
 
Una lotta senza esclusioni di colpi, una fiction di cattivo gusto (qualcuno sta già pensando di copiare l’ultima boutade del premier “c’ho la fidanzata!” per giustificare il caos creato) che non fa altro che disilludere e allontanare dalla politica napoletana gli elettori.
 
La verità è che la candidatura del bassoliniano doc Cozzolino, giunta in extremis, aveva rimescolato le carte minacciando la quasi sicura investitura di Ranieri, il candidato prescelto da gran parte dell’apparato piddino (che, quindi, non ha preso bene la sua sconfitta) e aveva indisposto pure Oddati, ex bassoliniano, che prevedibilmente, come seguito di consensi, non poteva competere con gli altri due.
 
Quello che è certo però (al di là di eventuali irregolarità che saranno giudicate nelle sedi competenti) è che tutto il Pd esce sconfitto da queste primarie partenopee, dando un’idea di sé come di un’armata brancaleone, disorganizzata, poco compatta, in cui ognuno è disposto a fare le scarpe agli altri se c’è l’occasione. Soprattutto, rimane il dubbio che l’inadeguatezza dimostrata in questa occasione possa essere un ulteriore elemento negativo che infici una già difficile vittoria sulla destra, destra favorita ampiamente da questi ultimi anni di disastrosa gestione del Comune di Napoli da parte del centro sinistra.
 
Come ciliegina sulla torta, Bersani ha rinviato l’Assemblea nazionale del PD che doveva tenersi a Napoli; Roberto Saviano chiede di rifare le primarie e eventualmente caldeggia la candidatura di un pezzo da novanta della lotta contro la mafia, il magistrato Cantone; l’IDV paventa la prossima candidatura fuori coalizione di De Magistris.
 
Secondo me, Ridge alla fine ritornerà insieme a Brooke.

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