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 Home page > Attualità > Politica > Il discorso di Fini

Il discorso di Fini

Il discorso di Fini a Mirabello è stato chiaro e perentorio. Come i migliori funamboli, il FLI non si è mosso di una virgola quanto a posizione strategica nella maggioranza, pur sottolineando le differenze sostanziali che lo rendono distante dallo stesso PDL .
 
L’ex presidente di AN oltre a togliersi molti sassolini dalla scarpa come “il garantismo non è impunità” e chiamare “infami” quelli che hanno attaccato con una campagna stampa la sua famiglia (la vicenda Tulliani) ha saputo delineare un percorso, una rinascita di “una nuova destra liberale” facendo sì che molti italiani, non solo di destra, rimanessero incollati alle varie emittenti per capire quale destino politico attende l’Italia. Questa capacità di coinvolgere, di sognare e far sognare è quello che per certi versi manca alla sinistra.
 
Un passaggio che rimane indelebile nella mente di chi ha seguito il discorso di Fini è senza dubbio:“Il Pdl, così come l’avevamo concepito, è finito il 29 di luglio. E non perché - aggiunge - qualcuno se ne è andato, ma perche è venuto meno all’interno il confronto di idee che è il sale delle democrazia”. Ovviamente il riferimento è il documento con cui di fatto Fini veniva espulso dal Popolo delle Libertà e dunque, in questa ottica, la responsabilità dell’avvenuta scissione è tutta di coloro che non tollerano le critiche e il dissenso pur legittimi all’interno del partito.
 
Il discorso di Fini abbraccia poi diverse tematiche più concrete: il federalismo che deve essere “di tutti” e dunque anche pro Mezzogiorno d’Italia, il quoziente familiare, la lotta alla criminalità compresi i colletti bianchi e i furbetti, la riprovazione per la visita di Gheddafi che è stato “uno spettacolo poco decoroso” con cui si è accolto “un personaggio che non può insegnare nulla, né il rispetto della donne né la dignità della persona umana”; ancora i giovani, la disoccupazione e il futuro, i lavoratori in difficoltà e tanti altri ancora.
 
Scivolone sulla legalità - che lo è davvero solo se vale per tutti - a mio modo di vedere, è la difesa strenua del Lodo Alfano per salvare il premier dai suoi processi, ma almeno Fini sembra contrario alla “retroattività delle misure” del processo breve.
 
Dopo questo discorso per tirare le somme non si possono fare previsioni: certo è che i Berlusconi e i suoi vivranno prossimamente almeno momenti di suspense e pathos e questo è più di quanto non sia stato fatto dalla sinistra in 15 anni. Bisogna anche sapersi accontentare, purtroppo.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.131) 6 settembre 2010 19:25

    Per ben 48 ore i vertici di Lega e PDL avranno un nutrito calendario di incontri per decidere cosa dire e fare. Fini da "rinnegato" è diventato un "astuto logoratore". Più semplicemente ha tentato di ridare "dignità" alla politica. Quella politica che si misura sulla capacità di promuovere l’interesse-bene collettivo. Quella capacità di "governare" che ben poco ha a che fare con la gestione di un’azienda. Quale svolta? Sarà più difficile contare sul Consenso SURROGATO di chi ha fede e si affida all’imprinting mediatico ... 

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