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Il Ragioniere e i cialtroni del Sud: le amnesie di Tremonti il Crisostomo

Nel periodo 2007-2013 dei 44 miliardi di Euro di fondi UE ? due finanziarie; 800 a testa euro per ogni italiano, non noccioline ? destinati allo sviluppo del nostro Sud, se ne sono spesi solo 3,6 miliardi. Secondo il ministro delle finanze Giulio Tremonti la colpa è da ricercare nella "cialtroneria di chi prende soldi e non li spende".

Il Ragioniere e i cialtroni del Sud: le amnesie di Tremonti il Crisostomo

Per dieci panzane che raccontano una è vera, e, piaccia o meno, spesso arriva dalla voce del mio compaesano Giulietto il ragioniere che, come tutti quelli della sua gilda, se poi magari i numeri li trucca, ne ha anche, però, un innato rispetto.

 

 A Sud, laggiù in fondo allo stivale, dove noialtri non si va mai, neppure in ferie, ha detto venerdì Giulietto, hanno una classe dirigente talmente parassita ed incapace che non sanno neppure spendere i fondi che la UE, munifica, destina al loro sviluppo.

Meriterebbe un bello studio etnografico, o forse sarebbe meglio dire entomologico, la collezione di risposte stizzite dei parassiti in questione, e pure notevole è la raccolta di alti, indignati, lai intonati da quel peculiare sottogruppo dell’intellighentzja nostrana i cui componenti prendono il generico nome di meridionalisti; nessuna contestazione sulle cifre – sono vere e si commentano da sole – e però neppure il minimo accenno d’autocritica: solo una generale e corale esibizione di benaltrismo come raramente ne ho viste nella mia trentennale carriera di spettatore delle cose italiane.

I problemi del meridione, questa è la tesi di fondo, hanno avuto origine altrove - la cosa può essere vera – e non sono così facilmente risolubili. Grazie; questo, però, lo abbiamo già capito tutti, anche quelli tra noi che non sono né meridionali, né, e ci mancherebbe, meridionalisti.

Su come si potrebbero iniziare a risolvere questi problemi e, soprattutto, su che diavolo c’entrino “le ataviche cause della secolare questione meridionale” con l’incapacità di fare quel che hanno fatto altre zone dell’Europa, penso all’Irlanda, ma anche al sud della Spagna, che erano miserabili fino all’altro ieri e che ora sono benestanti, la seconda, o addirittura ricchissime, la prima, proprio grazie ad un accorto uso dei fondi europei, invece non ho letto neppure una parola.

Io, da italiano con il tricolore tatuato sull’anima, come quasi tutti quelli che s’incontrano in giro per il mondo, so solo che se il nostro paese crescerà, crescerà a Sud; di più: che ce la farà solo se ce la farà il Sud. Che le risorse umane, e non solo, che ci restano sono concentrate in quella zona del Paese e che chiunque riesca a fare bene, contro tutto e tutti, nel meridione, dovrebbe avere l’appoggio incondizionato di tutti gli italiani perché è lì che si gioca il futuro di tutta l’Italia, compreso quello dei miei conterranei che giocano ai soldatini vestendosi di verde.

A Sud qualcuno che fa bene c’è, anche se può far gioco dimenticarselo.

Giulietto nostro, infatti, non si è ricordato di dire che c’è una regione meridionale che ha speso una buona percentuale dei fondi europei che le erano destinati: la Puglia . Dei 3,6 miliardi di euro di fondi UE effettivamente spesi nell’intero Sud, sono 2,4 quelli che hanno raggiunto la regione governata da Niki Vendola. Tutto il resto del meridione, a cominciare dalla Sicilia – il grande buco nero della finanza pubblica - è, spesso da sempre, solidamente nelle mani del PdL.

Se lo sviluppo del mezzogiorno deve cominciare da un ricambio della sua classe dirigente, a che partito appartenga, per la sua stragrande maggioranza, questa categoria di cialtroni è assolutamente chiaro: a quello del nostro, sempre più pallido, responsabile del Tesoro.

Lo stesso ineffabile ministro che ha provveduto, nelle parole di un Bersani in forma smagliante, "a ripianare i buchi di bilancio dei Comuni di Palermo e Catania guidati da cialtronissimi del centrodestra".

Indubbiamente, paragonati a Scapagnini, anche Antonio “qui non c’è lo stato” Bassolino e Rosa Russo “qui non c’è lo stato lo dico pure io” Jervolino sembrano due giganti della politica.

Ai cittadini del Sud, sempre più coscienti di essere, ognuno, un pezzettino di Stato il compito ultimo di fare pulizia in casa propria.

Hanno già iniziato a farlo proprio in Puglia; da italiano faccio il tifo perché lo facciano in tutto il meridione.

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