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Il PdL ha scelto il nuovo nemico: Giuliano Ferrara


Apriti cielo. Sono bastate alcune parole di Giuliano Ferrara, critiche nei confronti di Alfano e del PdL in generale, per identificare il direttore del Foglio nel nuovo nemico numero uno del Popolo delle Libertà.

Le critiche al segretario del PdL e al suo discorso alla Camera per la fiducia a Monti (discorso che secondo Ferrara avrebbe dovuto tenere il Cavaliere) non sono piaciute, tra gli altri, a Cicchitto, Corsaro e Lupi. Un discorso, che su queste pagine, noi umili penne di daw-blog abbiamo definito come il più “brutto della storia repubblicana”.

Sentite un po’ cosa ha detto Cicchitto su Ferrara:

“Il Pdl non deve genuflettersi a Ferrara. Non è un partito di stupidi e non può essere condotto per la cavezza da avventure intellettuali e giornalistiche”

E Massimo Corsaro, capogruppo vicario del Pdl:

“il partito ha bisogno di fare squadra e, se il caposquadra è un giovane di quarant’anni, bisogna insistere sulle nuove esagerazioni”.

Per concludere, Maurizio Lupi:

“A Ferrara dico che Berlusconi non ha fatto un atto di sottomissione e un passo indietro, ma un grande passo avanti con la scelta di Alfano”.

Insomma, nel merito non risponde nessuno. Ma le critiche non sono accettate, per niente. Tutto rispedito al mittente. Alfano non può essere criticato. Lo stesso segretario era stato chiaro, tempo fa, affermando che “Chi ci crede gioca la partita, chi non ci crede si metta a bordo campo e faccia giocare chi ha voglia di vincere“. Noi avevamo simpaticamente avvertito Alfano:Caro Allenatore, vieni anche tu a bordo campo. E occhio che per giocare una partita bisogna essere in undici“. Il rischio, infatti, è che Alfano si ritrovi solo. O con Cicchitto, Corsaro e Lupi. Appunto: solo.

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