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Il vero Emilio Fede è Antonio Ricci

L’apologia della videocrazia, lo sponsor n°1 del partito-azienda, la tv lo passa tra le 20.30 e le 21, indiscutibilmente ed inderogabilmente, tutte le sere su Canale 5.

Un gaffaro alla Mike Bongiorno, un trombeur de femmes poco simpatico ma molto buffo, poco Don Giovanni ma molto Fabrizio Corona, un’ irresistibile show-man, un trapiantato che usa tacchi e cuscini per sembrare più alto: così ne esce più o meno Silvio Berlusconi.

Striscia la notizia non è solo il figlio più importante, è anche lo spot principale, "il Cavaliere Mascarato" se lo coccola bene, lo custodisce, lo preserva e lo perservera, più di ogni altra cosa.

Non dimentichiamoci che 10 milioni di spettatori sono pur sempre 10 milioni di cittadini, e perché no, di elettori. Ciò che vede un italiano su dieci, è ciò che sa. Ciò che sa, è ciò che vota. E così via. Se Striscia la notizia esiste da 21 anni e Berlusconi da 15, un motivo ci dovrà pur essere. E il motivo è da ritrovare in quel maledetto "effetto pigmalione"*, un dramma per tutti gli psicologi sociali.

In una classe se un insegnante crede che un bambino sia meno dotato degli altri, lo tratterà, anche inconsciamente, diversamente; il bambino interiorizzerà il giudizio e si comporterà di conseguenza. Così vale per un azienda tra manager e dipendenti, così vale per un ospedale tra primario, medici e infermieri, e così vale per una società o per qualsiasi agglomerato di esseri umani. Questo è l’effetto pigmalione.

Gli italiani, quelli degli ultimi vent’anni, sono diventati ad immagine e somiglianza di Silvio Berlusconi. Gli elettori vanno presi per la gola, a tavola, a cena, quando si riuniscono in famiglia dopo una lunga giornata di lavoro, ed un perizoma penserà a rallegrarli. Pochi sanno che basta cliccare su MediaShopping, ed è anche possibile comprare il Tapiro d’oro, ad un prezzo speciale di 69 euro. Ma non è solo chiappe e tapiri Striscia la notizia. E’ anche notizie, questo è il problema.

Agli italiani non deve fregare più di tanto qual è la vera storia delle 64 società off-shore. Se David Mills risulta corrotto, non è necessario sapere più di tanto chi è il corruttore. Oggi, ad esempio, ho letto che il pentito Gaspare Spatuzza ha accusato Dell’Utri di essere il referente politico di Cosa Nostra, chissà se Ezio Greggio si ricorderà di dirlo.

Il Papi dichiarò che sull’aereo di Stato, quello con la scritta "Repubblica Italiana", poteva invitare chi voleva; e così gli viene e gli verrà concesso, visto che il Tribunale dei Ministri ha archiviato l’inchiesta sui voli di Stato. Abbiamo visto scendere da quell’aereo personaggi altamente istituzionali, del calibro del cantastorie Mariano Apicella, e dobbiamo anche stare zitti.



Nessun richiamo, nessuna protesta, nessuna richiesta di un po’ di contegno, ed ovviamente nessun Tapiro d’Oro alla Staffelli: si tratta sempre dell’aereo che rappresenta una nazione intera, se dall’AirForce One di Obama scendesse un chichessia qualunque, non credo che in America farebbe lo stesso effetto. Ma siamo in Italia e siccome qui tutto (o molto) è concesso, siamo costretti a concedere (o a non sapere?) anche questo.

Mi fa ridere come viene trattato Emilio Fede,
l’altro famoso passeggero dell’AirForce Papi, dall’opinione pubblica.

Il vero Emilio Fede è Antonio Ricci, possibile che ancora nessuno riesce a capirlo? TG4 è solo un tg satirico, Striscia la notizia è il vero TG4.

Emilio Fede non dà notizie, ma la cosa bella è che non le manipola nemmeno filo-berlusconicamente parlando. Emilio Fede è solo un figlioccio cresciuto male o anche troppo bene, ma resta pur sempre un megafono, un po’ come Il Giornale di Feltri, per urlare un po’ di notizie.

Le notizie sono altre, quello che interessa agli italiani è sapere di essere italiani: abbiamo bisogno di essere masochisti, di sapere di quanti appalti sono stati rubati, di quante truffe e quante mascalzonate avvengono non solo sotto casa nostra, abbiamo bisogno di sapere non tanto della malavita, che ci fa schifo solo a nominarla, ma del malcostume invece sì, quello ci interessa, anche se non importa chi è il malcostumista per eccellenza.

E’ meglio una bugia a fin di bene che una cattiva verità: siete uno schifo, ma non importa, c’è qualcuno che lo è molto più di voi.

*Pigmalione, re di Cipro, era uno scultore che aveva modellato una statua femminile, nuda e d’avorio, che egli stesso aveva chiamato Galatea, della quale si era innamorato considerandola, come tutti gli innamorati, il proprio ideale femminile, superiore a qualunque donna, anche in carne e ossa, tanto da dormire accanto ad essa sperando che un giorno si animasse. A questo scopo, nel periodo delle feste rituali in onore di Afrodite, Pigmalione si recò al tempio della dea, pregandola di concedergli per sposa l’essere creato dalle sue mani, rendendola una creatura umana: la dea acconsentì. Egli stesso vide la statua animarsi lentamente, respirare e aprire gli occhi. Pigmalione e Galatea si sposarono ed ebbero un figlio di nome Pafo, che fu poi nome di una città di Cipro, famosa per un tempio dedicato alla dea dell’amore e altro nome della stessa Afrodite. Ovidio descrisse così, secondo il tema del suo scritto, la metamorfosi di un essere inanimato, ma alla base del mito non vi è, come credeva Arnobio, la banale adorazione di un idolo, ma la dedizione dell’artista al prodotto della sua arte che si spinge fino alla immedesimazione e al congiungimento con esso, ottenuto attraverso la ricerca di Afrodite, cioè della bellezza e dell’amore.
(wikipedia.org)".

 

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