I soldi per la ‘casta’ li trovano sempre, ma per il ‘ceto medio’ non c’è mai il becco di un quattrino!
Il calo demografico rischia di avere effetti negativi sulla tenuta dei sistemi pensionistici, sul sistema sanitario, sulla propensione a intraprendere e a innovare, sulla sostenibilità dei debiti pubblici: per contrastarlo è essenziale rafforzare il capitale umano e aumentare l’occupazione di giovani e donne, ma anche misure che favoriscano un afflusso di lavoratori stranieri regolari costituiscono una risposta razionale sul piano economico, indipendentemente da valutazioni di altra natura. Ciò andrà gestito in maniera coordinata all’interno dell’Unione, tenendo conto degli equilibri sociali e rafforzando l’integrazione dei cittadini stranieri.
L’Italia è l’unico Paese dell’area dell’euro in cui la spesa pubblica per interessi sul debito è pressoché equivalente a quella per l’istruzione, un dato che mostra come l’alto debito stia gravando sul futuro delle giovani generazioni, limitando le loro opportunità.
Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta. Uno che di certo non vive con un modestissimo stipendio, come invece è costretta a fare, da ormai troppi anni, la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti italiani che non sanno come arrivare alla fine del mese.
Lui pontifica dall’alto del suo stipendio d’oro, come del resto tutti i pezzi da novanta del Belpaese e tutti i colletti bianchi di Bankitalia, Camera, Senato, Quirinale, ecc, ecc, che non sono costretti a sopravvivere con mille euro al mese come la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti
I soldi per pagare certi stipendi d’oro a tutti questi personaggi ci sono sempre. Invece, i quattrini mancano quando si tratta di adeguare le buste paga di tutti gli altri lavoratori dipendenti al caro prezzi, oppure quando si deve mettere mano alle pensione per assicurare una vecchiaia dignitosa ai poveri Cristi che sono costretti a sgobbare fino a 70 anni.
Si potrebbe fare molto di più per far respirare il ceto medio, tagliando gli stipendi d’oro, facendo pagare le tasse a tutti, eliminando sprechi e ruberie, e soprattutto separando la previdenza dall’assistenza, perchè i contributi che i lavoratori versano nelle casse dell’Inps vadano a pagare le loro pensioni e non la cassa integrazione, il reddito di cittadinanza, le pensioni sociali e d’invalidità che invece dovrebbero gravare sulla fiscalità generale dello Stato!
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