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I sogni e la poesia come strumenti di cura

Le nuove vie della Psicologia Olistica. Gruppi d’incontro a orientamento terapeutico.


Nella prospettiva psicologica olistica l’utilizzo delle risorse personali, in termini di energia interiore, intuizione, immaginazione e creatività, rappresenta il contributo più grande per il superamento delle difficoltà e il mantenimento del benessere.

 

La funzione terapeutica della Poesia.

La terapia con la poesia (in inglese: Poetry Therapy) è una realtà consolidata in America già fin dalla metà del secolo scorso; da noi il cammino è, come sempre, molto più lento e faticoso e solo in tempi recentissimi si è cominciato a generare un certo interesse intorno alla terapeuticità della poesia. Eppure tutti sappiamo, o perlomeno possiamo intuire, il valore profondo della parola poetica; che sia la sua perfezione estetica o la sua capacità di evocare bellissime immagini o la sua corrispondenza con i vissuti personali, in ogni caso la poesia ci tocca. A volte più profondamente di quanto siamo disposti ad ammettere. Perché questo accade? Perché in poesia si utilizza un linguaggio che non è logico-razionale ma metaforico e simbolico, lo stesso linguaggio della fantasia, dell’ispirazione e del mito. Lo stesso linguaggio dei sogni. Nel sogno agisce la stessa funzione che è presente nella poesia e nella produzione artistica umana: la funzione simbolica. La metafora, che è alla base della creazione poetica, si esprime anche nei sogni individuali attraverso immagini e scene surreali che contengono sempre simboli dotati di significato profondo. E dunque, considerando quest’intimo legame tra sogno e poesia, si può meglio comprendere come essa costituisca un’espressione profonda della psiche umana. Oltre al suo aspetto letterario la poesia mantiene sempre una connotazione esistenziale che riguarda tutti gli esseri umani e in tal modo diviene un mezzo di comunicazione transculturale e transpersonale. Sia per chi scrive che per chi legge le parole e le metafore poetiche costituiscono chiavi essenziali di accesso a quelle parti profonde e spesso sconosciute del mondo interiore che contengono emozioni e risorse personali. Il linguaggio poetico promuove l’immaginazione e fa scoprire nuove associazioni tra pensieri ed eventi, così come la comprensione del simbolismo poetico e dell’uso della metafora facilita un ampliamento della consapevolezza personale e del valore liberatorio della parola.

Diviene quindi evidente come la poesia possa rappresentare una grande risorsa terapeutica che risiede in ognuno di noi e che in ogni momento della vita può versare il suo balsamo sulle umane ferite. Dentro ognuno di noi scorre un fiume interminabile di sensazioni, immagini, ricordi e risorse inespresse e ognuno di noi ha la possibilità di attingervi per creare poesia. La mente umana contiene una funzione poetica in grado di dare voce all’inesprimibile, così come all’ineffabile e all’oscuro. Con le parole della poesia si possono comunicare e condividere tutte le emozioni, si può parlare di giustizia, di libertà, di vita, di morte. Si possono trasmettere immagini, evocare sensazioni, indurre sentimenti positivi, fede e fiducia. Con le parole della poesia si può rendere visibile l’invisibile.

Attraverso questa funzione creativa, che si esprime con la poesia, la lingua si libera dai limiti razionali e crea nuovi spazi comunicativi, nuovi modi di entrare in contatto con gli altri e con il mondo. Le immagini poetiche parlano al cuore e all’emisfero destro del nostro cervello, luoghi dove risiedono quelle risorse profonde che conducono al superamento dei limiti e all’autoguarigione. I simboli e le metafore poetiche aiutano a scoprire nuovi collegamenti tra gli eventi, aiutano a comprendere l’unità di tutto ciò che esiste e le potenzialità della nostra mente; leggere e scrivere poesia amplia la nostra coscienza e disintossica la nostra anima. Un semplice atto, disponibile a tutti, che però può guidarci senza affanno alla meta più importante: liberarci dalla paura, cambiare la visione del mondo.

In questo risiede il significato più alto e profondo del fare Poetry Therapy e del condurre le persone, con la lettura e la scrittura di poesie, a entrare in contatto con il centro interiore che custodisce l’energia vitale e che, una volta attivato, continuerà a produrre per tutta la vita non solo arte, ma anche salute e serenità.

Commenti all'articolo

  • Di vituzzo (---.---.---.157) 18 settembre 2010 16:13

    Finalmente qualcuno che parla di Psicologia Olistica!

    Penso che tutte le forme d’arte ed intrattenimento possano essere usati come cura olistica. La scelta di una o dell’altra potrebbe farla direttamente il paziente, che avrebbe solo bisogno di essere incoraggiato ed istruito riguardo alle arti e gli svaghi.

    • Di (---.---.---.184) 19 settembre 2010 03:04

      Nella cultura occidentale , l’approccio medico alle malattie dell’uomo e conseguentemente delle terapie farmacologiche sono considerate tutte capitoli indipendenti tra loro .

      I vari medici specialistici parlano ognuno una lingua differente e ne sono orgogliosi , chiusi nella loro immensa miopia e limitatezza .

      Addirittura disconoscono la mappa umana ,nella sua interezza , ciascun organo del nostro corpo è un pianeta nello spazio del nostro corpo , pertanto " azzardare " una visione olistica in cui la mente possa essere considerata parte complementare per i piu’ è un concetto quantomeno bislacco . La loro visione è prepotentemente relegata al loro orticello di competenza , pertanto credo siano molto impreparati e distanti dal potere avere un approccio olistico alla malattia e al suo manifestarsi .
      La parola incoraggiamento dovrebbe essere usata nei loro confronti , affinche’ possano ampliare le loro limitate conoscenze , quando le posseggono , e aperti ad un dialogo anche tra di loro , nell’interesse dell’ammalato . Tutto questo per dire che sognare che " i sogni e la poesia possano essere strumenti di cura " è tanto auspicabile quanto distante anni luce dalla loro sensibilita’ medica .

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