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I lavori per il MUOS a Niscemi avanti malgrado le proteste

Malgrado i provvedimenti di revoca, in autotutela, sottoscritti dal dirigente generale della Regione Sicilia, ing. Vincenzo Sansone, del 29 marzo '13, relativi alle autorizzazioni rilasciate nel giugno 2011 alla Marina Militare Americana, per la costruzione del sistema satellitare mobile, denominato MUOS, nel territorio del Comune di Niscemi, i lavori sono andati avanti, tanto che possono considerarsi completati, nonostante, come ultima opera, prima di entrare in funzione, debbano essere ancora posizionate le tre enormi parabole negli appositi alloggiamenti.

Tutto questo, risulta una beffa per tutti i niscemesi, i comitati e i movimenti No Muos, semplici Cittadini, come il professore Giuseppe Maida, che sin dal 2007, hanno portato avanti una battaglia, nel segno della legalitá, a difesa della salute.
 
Proprio in questi giorni, gli attivisti No Muos hanno notato un'accelerazione dell'attività all'interno della base Americana, in contrada Ulmo, documentata, inoppugnabilmente, dai filmati allegati all'esposto presentato, il 9 aprile, presso la Caserma dei Carabinieri di Niscemi, nelle mani del Comandante Luogotenente Tigano, dal Comitato Mamme No Muos (primo firmatario, Giuseppe Maida e Concetta Gualato portavoce delle Mamme No Muos) e dal Movimento No Muos Sicilia, in persona del Presidente Regionale, Ottavio Evola.
 
Gli attivisti denunciano, con l'esposto, la prosecuzione e il completamento dei lavori del sistema satellitare, malgrado i provvedimenti di revoca, di costruzione e di valutazione di incidenza ambientale, da parte della Regione. Gli attivisti, altresì, invitano l'Assessorato Regionale al territorio e all'ambiente, di avvalersi della Guardia Forestale Regionale, per perseguire i reati ambientali commessi nella riserva della Sughereta, entro i cui confini si trova la base Americana.
 
Magari verrà naturale chiedersi, come mai, in presenza delle revoche autorizzative, gli americani abbiano continuato, imperterriti, fino a completare i lavori, secondo quanto ci è stato riferito da autorevoli esponenti dell'Assemblea Regionale Siciliana. Il provvedimento di revoca sarebbe "carente di motivazione, pertanto, agevolmente impugnabile nelle sedi competenti"; infine, anche un provvedimento di revoca a firma del Presidente Crocetta, avrebbe certamente avuto un impatto Politico e sostanziale più efficace.
 

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