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I grillini dell’Illinois

Se per Arbasino il sonno della ragione produceva ministri, ora il sonno del leghismo genera grillini. Daniele Berti, candidato sindaco al comune di Legnano (Padania) per il Movimento 5 Stelle, è sicuro di una cosa: sullo “scottante e scomodo” problema dei rom “una posizione va presa”.

 Lo scrive sul suo blog il 31 gennaio 2012 – e sul punto siamo tutti ragionevolmente d’accordo. Peccato che il post prosegua tra ambiguità e sevizie della lingua italiana con cacciavite e chiavi inglesi, in un crescendo da film di Solondz:

I residenti del popoloso quartiere di S.Paolo sono incazzati con le ‘autorità’ cittadine perché non risolvono il problema e l’autorità dal canto suo, dice di aver fatto il possibile per risolvere il problema. Qualcuno bleffa [sic, nda] , di certo non i residenti che si ritrovano il problema fuori dalla porta da anni, ma se esistono ‘le forze dell’ordine’ che non riescono a mantenere l’ordine che forze sono ?? C’è un vuoto legislativo,questa è un’altra motivazione,li sgomberi,li identifichi e dopo poche ore sono di nuovo li-beri,sono comunitari, peccato che vivere nei boschi in condizioni igieniche disastrose (si mangia e si caga nello stesso luogo),fare dell’accattonaggio e dei furti nelle case il proprio ‘stile di vita’,diventa un'ossessione per chi vive la normalità del cittadino che si sveglia la mattina per andarsi a guadagnar da vivere e paga le tasse per avere dei servizi dal proprio comune

Che fare, quindi, oltre a rimettere la barra spaziatrice nella tastiera?

I Rom non hanno alcuna intenzione di integrarsi,non è nel loro dna1,sono le autorità che devono intervenire con efficacia,il problema si è già perpetuato per troppo tempo,se si vuole arrivare ad applicare una parvenza di legalità,bisogna insistere:lo sgombero ad oltranza,con la riqualificazione a parco recintato è la nostra proposta, scomoda,dolorosa,disumana,tutte le critiche ci stanno,ma ci stanno anche gli anni di esasperazione di cittadini legnanesi che non ne possono più [...].

Non è la prima volta che Grillo/M5S assumono una posizione assimilabile a quella di gruppi Facebook stile “+ rum – rom” o consiglieri comunali veneti. Lo stesso Grillo (o chi per lui) aveva scritto, il 5 ottobre 2007, una cosa di questo genere:

Un Paese non può scaricare sui suoi cittadini i problemi causati da decine di migliaia di rom della Romania che arrivano in Italia. L’obiezione di Valium [Prodi, nda] è sempre la stessa: la Romania è in Europa. Ma cosa vuol dire Europa? Migrazioni selvagge di persone senza lavoro da un Paese all’altro? Senza la conoscenza della lingua, senza possibilità di accoglienza? Ricevo ogni giorno centinaia di lettere sui rom. E’ un vulcano, una bomba a tempo. Va disinnescata. [...] Una volta i confini della Patria erano sacri, i politici li hanno sconsacrati.

Non so quale vocabolario Borghezio-Italiano circoli nei forum dei Meetup o nelle cartelle Dropbox della Casaleggio, ma il linguaggio usato dai grillini nei confronti delle complesse tematiche legate ai flussi migratori è quantomeno preoccupante. In più, ogni volta che si fa notare questa circostanza, i militanti del M5S si arroccano ingenuamente in una malintesa concezione di realpolitik che secondo loro dovrebbe tenere conto dei Problemi Veri Della Ggente Sul Territorio. E quando si rendono conto di averla sparata troppo grossa, si giustificano buttandola sulla provocazione – ma fatta esclusivamente per sollevare un dibattito serio e non ideologico. Anche no, grazie: ne abbiamo avuti abbastanza di maître à penser alimentati a grappa Nardini e Merlot.

A riprova di quanto sia rischioso addentrarsi nel pantano del populismo se non si è attrezzati per farlo, il Fatto Quotidiano riporta una polemica scoppiata a Rimini nei giorni scorsi. Il M5S si era infatti astenuto dal votare l’ordine del giorno presentato dalla Federazione della Sinistra, volto ad inibire l’uso di piazza Tre Martiri (simbolo della resistenza) agli estremisti di Forza Nuova & co.

La libertà di manifestazione, spiega il capogruppo grillino alla Regione Andrea Defranceschi, “deve essere garantita a tutti”:

E’ il Prefetto che deve decidere chi può scendere in piazza. E’ chiaro che noi condanniamo la xenofobia e chi afferma di voler bruciare i libri come fossimo tornati all’epoca nazi-fascista. Ma bisogna essere coerenti, allora quando la Lega dichiara di voler togliere il tricolore dalle piazze, quando Bossi dice di volersi pulire il culo con la nostra bandiera, quelle manifestazioni vanno autorizzate? Probabilmente Forza Nuova dovrebbe essere dichiarata illegale ma ripeto, questa decisione non spetta a noi.

Posizione condivisibilissima – se non fosse che è la stessa di Carlo Giovanardi: “Purtroppo la mentalità fascista o comunista in Italia e a Modena non è ancora superata e troppi politici sono ancora totalitari nella testa, non avendo pienamente aderito ai principi di libertà e democrazia sanciti dalla nostra costituzione”. Giovanardi, per intendersi, è quello che Grillo in un suo vecchio spettacolo aveva definito come “un soggetto da parrucchiere” che “ha portato indietro il paese di 60 anni”.

Insomma, dev’essere stata dura per i grillini. Da una parte Forza Nuova, dall’altra Giovanardi. È un dilemma à la Demolition Man: pulirsi il culo con le tre conchigliette istituzionali o farsi sanzionare per le parolacce e usare i più convenzionali fogli delle multe?

Esauritosi il collante identitario – se così si può chiamare – dell’antiberlusconismo-anticasta-biowashball ed espugnati i primi posti di potere, il M5S si sta finalmente confrontando con temi giocoforza ideologici quali immigrazione, laicità, ius soli e molte altre cose che costringeranno Grillo e seguaci ad uscire dalla facile e lanuginosa retorica del Politici Dipendenti-Non Statuto-Parlamento Pulito-Tecnoutopismo Galoppante-Costituzione Islandese-Ecc.

Ora, sono convinto che accusare i grillini di fascismo/razzismo sia profondamente sbagliato e inesatto. Ma, per parafrasare Mark Twain, quando cominci a trovarti d’accordo con Roberto Maroni & co. forse è arrivato il momento di fermarsi a riflettere.

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