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 Home page > Tribuna Libera > I giochi olimpici militari

I giochi olimpici militari

La mia non sarà una riflessione polemica, ma una semplice constatazione di fatto.

A pochi giorni dall’avvio delle gare della trentesima edizione dei Giochi Olimpici di Londra, gli atleti delle Forze Armate hanno conquistato cinque medaglie: una d’oro, tre d’argento e una di bronzo. Cinque medaglie conquistate da atleti militari, alle quali si aggiungono quelle conquistate dal gruppo sportivo della Polizia di Stato, per un totale di circa otto medaglie complessive conquistate sino al momento in cui scrivo questa riflessione, medaglie che probabilmente saranno destinate ad incrementare, così come saranno destinate ad incrementare quelle conquistate dai gruppi sportivi militari e della polizia di Stato.
 
Il Ministro Di Paola nel formulare gli auguri agli atleti di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri per le Olimpiadi di Londra affermava che “il binomio sport-vita militare si fonda su un’etica condivisa, caratteristica dell’appartenenza ad un corpo militare così come ad un gruppo sportivo”. Nulla di strano. Gli atleti italiani che partecipano ai giochi olimpici sono prevalentemente militari, carabinieri, finanzieri, poliziotti e così via dicendo. Civili pochi, pochissimi. Perché questo dato?
 
Effettuando un salto nel passato, un passato che potrebbe spiegare il perché di questa forte presenza militare nei giochi olimpici, emerge che un barone francese, Pierre de Coubertin, cercava una spiegazione alla sconfitta francese nella guerra franco-prussiana (1870-1871). Con il tempo giunse alla conclusione che i francesi non avevano ricevuto un'educazione fisica adeguata, e si impegnò per migliorarla. Su Wikipedia si legge anche che "De Coubertin voleva anche trovare un modo di avvicinare le nazioni, di permettere ai giovani del mondo di confrontarsi in una competizione sportiva, piuttosto che in guerra". E questa competizione è rappresentata dai giochi olimpici moderni.
 
Insomma, se nell'antichità i giochi olimpici rappresentavano la tregua olimpica, e servivano alle popolazioni sia per contare i danni che per riprendersi dagli effetti lunghi e nefasti della guerra, i giochi olimpici moderni sono nati per mantenere in allenamento i militari per le guerre che verranno, attraverso i propri vari gruppi sportivi, e nello stesso tempo per avvicinare la popolazione all'ambiente militare medesimo.
 
Dovrebbero forse chiamarli giochi olimpici militari, piuttosto che semplicemente giochi olimpici, sarebbe certamente una definizione eticamente corretta, per come funzionano i giochi olimpici e per come sono stati concepiti nell'epoca moderna.

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.252) 31 luglio 2012 10:42

    Gli atleti sono tutti militari perché un civile oltre che allenarsi dovrebbe lavorare per vivere... I corpi militari offrono borse di studio e stipendi agli atleti promettenti per permettergli di focalizzare le loro energie nello sport.

  • Di (---.---.---.46) 31 luglio 2012 10:44

    Per niente d’accordo. Gli atleti delle forze armate non sono professionisti e quindi di dirtto possono partecipare alle olimpiadi... mi fa venire un tantino i brividi questa frase " mantenere in allenamento i militari per le guerre che verranno"... io l’avrei evitata.

  • Di (---.---.---.230) 31 luglio 2012 10:51

    MA CHE RAZZA DI ARTICOLI SCRIVETE???
    " i giochi olimpici moderni sono nati per mantenere in allenamento i militari per le guerre che verranno, attraverso i propri vari gruppi sportivi " ?????????????
     Chi entra a far parte di un gruppo sportivo delle forze armate... nn ha nulla a che fare con l’ arma...se non lo stipendio!! che permette all’ atleta di dedicarsi a tempo pieno al suo sport!!! Cosa che un civile nn può fare dato che deve anche lavorare per mantenersi!!!!! 

  • Di (---.---.---.129) 31 luglio 2012 10:53

    Eccerto, come se in guerra o meglio ancora per strada un giorno ti dovesse fermare la "fiorettista" VEZZALI o meglio ancora il "vecchio" TOMBA anche se adesso è uscito dai Carabinieri.

    TUTTI e dico TUTTI gli atleti dei vari corpi sportivi, stanno tutto il giorno ad allenarsi o almeno questo dovrebbero fare, quindi se di guerra dobbiamo parlare, gli atleti non sanno nemmeno come si impugna un fucile, o per lo meno non sa nemmeno come si legge una cartina topografica (basi di un buon militare).

    Concludendo, cercate un’altra soluzione, questa faceva sorridere!

    Fabrizio

  • Di (---.---.---.34) 31 luglio 2012 12:06

    soprattutto direi che i militari sono gli unici che hanno del tempo e le strutture a disposizione per fare sport! bella roba soprattutto gli paghiamo tutto noi! e poi ci fermano per strada e ci multano per una lampadina bruciata! sti venduti che poi lo sappiamo tutti che sono i piu corrotti in assoluto!!!!!

  • Di (---.---.---.118) 31 luglio 2012 12:56

    cmq l’autore lo premette che non è una riflessione......certo se avesse riflettuto un po meglio invece di constatare....chissà forse avrebbe capito che purtroppo il vero problema che le uniche strutture disponibili per quegli sport così detti minori son quelle militari....e meno male che esistono altrimenti in italia esisterebbe solo il calcio con le sue scommesse e il ciclismo con il suo doping

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