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I Partigiani nel terzo Millennio

I Partigiani nel terzo Millennio

Venerdì sit in del popolo... stavo per dire viola, ma no! E’ riduttivo, del popolo e basta, presso il parlamento. Sì, è vero, si era solo in duecento, forse qualcosina in più. Ma per consolarci diciamo "pochi ma buoni". Certo siamo sempre pronti a dirci contro la minutaglia della sinistra extraparlamentare, delle divisioni dei partiti della sinistra ecc ecc, poi però di fronte ad un attacco alla libertà che persino il governo Usa ha stigmatizzato, si era in pochi.
 
Forse l’ora, forse la giornata lavorativa, forse una qualche altra giustificazione, non so. Eravan giovani e belli e siamo morti (in senso metaforico) e insieme a noi un altro tassello di democrazia (in senso reale). Qualcuno col fiocco viola, su una scatola di verdura con su un pacco di giornali diventata carta straccia a fare da rialzo, con un ammaccato microfono che entrava in risonanza con le casse poggiate in equilibrio precario ed un filo volante che entrava nella libreria, lì di fianco, per alimentarlo, ha detto che ogni volta ci si dice che con questo abbiam toccato il fondo e ogni volta ci ritroviamo a dire che vi è un fondo sempre più in fondo e più profondo.
 
Ed ogni volta digeriamo, ce ne facciamo una ragione e ci svegliamo sempre meno liberi e sempre più sudditi. Venerdì, non è una battuta, vi era tanta bella gente, pochi ma buoni o belli ci si diceva. Rodotà con la sua pacatezza, senza rozzezza e senza acredine, ha parlato di alta politica enunciando solo poche frasi presi dal diritto nazionale ed internazionale, dei diritti universali dell’uomo e come questi siano calpestati da questa legge rozza e financo malscritta piena di strafalcioni sia legislativi che di coerenza logica. Come si può prevedere possibile l’intercettazione solo in presenza di indizi di colpevolezza se l’intercettazione è proprio lo strumento per la ricerca di quegli stessi indizi? Ma su questa strada il gioco è fin troppo facile, tanto banali ed evidenti sono le contraddizioni e le vere e reali finalità di questo provvedimento nato e voluto proprio in presenza di reati commessi dal potere e venuti alla luce proprio grazie alle intercettazioni.
 
Mentre gironzolavo con la mia macchina fotografica tra quel popolo alla ricerca di una espressione che sintetizzasse il senso di quel sit in, una anziana turista mi ha chiesto: ’ma cosa state facendo?’. E’ stata dura, anche dovuto al mio inglese arrugginito, farle comprendere, lei australiana ma di origine abruzzese, che si stava approvando un provvedimento di quel genere. Gli occhi strabuzzavano e continuava a dire "Oh my God, Impossible!". Lei australiana, noi italiani ex patria del diritto ora diventata patria del diritto calpestato. Si aveva bisogno di cento euro per pagare quel sit-in se ne sono raccolti cinquecento o forse più, passandosi di mano in mano una scatola della scarpe avvolta in un volantino. Il resto servirà per oggi, alla prossima manifestazione, al teatro... non mi ricordo più. Ma cercatelo su facebook o sul sito di www... qualcosa. Insomma datevi da fare almeno in questo e che cavolo. Eravam pochi eravam giovani e belli e siam morti e con noi un pezzetto di libertà (la manifestazione è a Roma, al Teatro dell’Angelo - dalle 10 alle 14 ndr)

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