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Guadagnerà come Obama: il fratello del medico di B. nominato capo del personale dell’ACEA

Amici, romani, concittadini! Beh, perlomeno compatrioti. Ascoltatemi: siete voi felici di cavarvi di saccoccia 300.000 Euro l’anno per stipendiare il buon Paolo Zangrillo e di concederli l’uso di una casa di 250 metri quadri con vista sul Quirinale?

Non sapete chi è? Ma come, è il fratello di Alberto, il medico personale di Berlusconi.

Dopo che il geniale Scapagnini, altro medico personale dello stesso fu premier medesimo, ha tanto bene amministrato Catania da ricevere poco fa l’onorificenza di una condanna in appello a 2 anni e nove mesi per falso in bilancio (tranquilli, è in parlamento, ovviamente nelle file del PdL, non in carcere), concorderete che sia stata la più ovvia delle scelte, quella di assegnare l’incarico di capo del personale dell’ACEA, Azienda Comunale Elettricità e Acque, ad un famigliare di chi si è già dimostrato degno di tanta fiducia da essere ammesso ad auscultare il presidenziale torace (ma quanti medici personali ha mister B? No, perché se dobbiamo mantenerli tutti, parenti compresi, a caviale e champagne...)

Taccia chi sospetta vi sia traccia di nepotismo, dunque, nella decisione presa in questi giorni da Gianni “Yeti” Alemanno; ammutolisca chi ciancia di “parentopoli”. Non bastasse tanto fratello, Paolo Zangrillo ha infatti tutte le qualifiche necessarie ad occuparsi di personale, avendo mansioni analoghe presso l’Iveco di Brescia. Certo Brescia non è Roma e certo il settore privato non è quello pubblico come è certo che in Italia vi siano alcune migliaia di dirigenti con le stesse caratteristiche, anche se  pochi di loro guadagnano cifre simili o hanno simili benefits, ma perché pensare sempre male?

Perché non pensare che sia, una volta tanto, l’uomo giusto al posto giusto; la dimostrazione lampante di quello “sforzo dell'amministrazione capitolina di razionalizzazione e riduzione della spesa” di cui parla la nota emessa martedì dopo l’incontro di Gianni Alemanno con Mario Monti. Tema della discussione? Come rimpolpare il bilancio del Comune di Roma, ovviamente; la capitale, essendo stata tanto bene amministrato in passato quanto ora, infatti, anche a causa del mancato pagamento di un miliardo e mezzo da parte del Commissario di governo al debito e di 700 milioni dovuti dalla Regione per il trasporto pubblico locale,  si ritrova con le casse pericolosamente vuote.

Un aiuto arriverà dai 500 milioni che il Comune  incasserà tra Imu sulle prime case (460) e Ici sugli immobili del Vaticano (40); un ulteriore boccata d’ossigeno da quel che lo stesso comune ricaverà dalle variazioni di destinazione d'uso di 11 Caserme che saranno trasformate edifici d’abitazione e d’uso commerciale. Altri fondi dovrebbero arrivare dall’approvazione del secondo decreto legislativo di Roma Capitale ed altri ancora dal Cipe  (Comitato interministeriale per la programmazione economica) per le grandi opere e per un  “distretto turistico balneare”.

Alla fine, dunque, i soldi per mandare avanti la baracca, la catapecchia, la favela, la bidonville, insomma l’amministrazione Alemanno, si troveranno; sospireranno di sollievo i romani ed i 60.000 dipendenti del comune e delle sue amministrate.

Sospirerà anche il signor Zangrillo; in un modo o nell’altro si arriverà a pagare anche il suo stipendiuccio che, sia detto senza il minimo spirito polemico e senza fare dell’ironia che, peraltro, non mi appartiene, è, al cambio di oggi, esattamente uguale a quello di Barack Obama. Mi pare, anzi, che il Presidente degli Stati Uniti sia pagato fin troppo; fa un lavoretto di poco impegno, rispetto a quello che attende Paolo Zangrillo, e poi, diciamocelo, prima di essere eletto alla Casa Bianca era un signor nessuno.

Certo che se si scoprisse che suo cugino secondo è il dermatologo di Berlusconi...

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